Roma, Campidoglio: approvato il Bilancio, più fondi per le opere, ma rischio stangata per la Tari

Roma, Campidoglio: approvato il Bilancio, più fondi per le opere, ma rischio stangata per la Tari
di Fabio Rossi
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Venerdì 24 Novembre 2017, 10:21
Più fondi per opere pubbliche e manutenzione cittadina, a partire dai Municipi, con la grande incognita della Tari, legata a doppio filo al futuro dello smaltimento dei rifiuti romani. Virginia Raggi disegna su tre pilastri fondamentali il progetto del bilancio di previsione 2018-2020 del Campidoglio, appena approvato dalla giunta: «È la fine di “scroccopoli”, quella che abbiamo visto anche con le case comunali occupate - sottolinea la sindaca - Non aumentano le tariffe. E ci sono investimenti sopratutto per gli ultimi: 36 milioni in più ai Municipi, da investire sul sociale e 30 milioni in più sulla manutenzione di strade e scuole». Si punta molto sulla capacità di programmazione: la manovra, assicura Raggi, sarà approvata dall’assemblea capitolina «nei tempi, per garantire alla struttura centrale e periferica di lavorare in maniera corretta». E come atto propedeutico, l’amministrazione ha già preparato il Dup (documento unico di programmazione), che farà da traccia ideale per il lavoro dei prossimi tre anni.

Il bilancio complessivo è di 4.612.630.060 euro, in calo di circa 27 milioni rispetto al previsionale 2017. «Tale differenza è da imputare sostanzialmente ai minori trasferimenti statali e regionali (meno 8,4 milioni) e al lavoro di pulizia sulle sanzioni, in particolare derivanti da infrazioni al codice della strada - spiegano in Campidoglio - Tale mancanza di risorse viene compensata in parte da un aumento di altre entrate per circa 44 milioni di euro e in parte dai risparmi effettuati», tra cui i «5 milioni in meno di interessi passivi (riduzione dovuta alla rinegoziazione dei mutui) e i 29 milioni di minori spese».

Le tariffe per i servizi comunali dovrebbero restare invariate - dai nidi alle mense scolastiche, fino ai mercati rionali - ma c’è la forte incognita della Tari. Per legge la tariffa deve coprire interamente i costi del servizio svolto dall’Ama, ma i dubbi sullo smaltimento dell’indifferenziato potrebbero nascondere una nuova stangata sulle bollette. La giunta, infatti, per il momento ha approvato il solo Piano finanziario 2018 del servizio, rimandando ad altro provvedimento la determinazione delle tariffe. «La sindaca dovrebbe esercitare i propri poteri nella gestione del ciclo di rifiuti - attacca Michela Di Biase, capogruppo capitolino Pd - Roma continua a mandare i suoi rifiuti fuori regione: se avesse sviluppato impianti di prossimità per trattamento in proprio dei rifiuti o per lo stoccaggio in attesa del trattamento, il risparmio complessivo sarebbe di circa 58 milioni».
 
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