LE COMPETENZE
Il documento con cui Raggi definisce nello specifico ruoli e deleghe degli assessori - le ordinanze precedenti riportavano solo i nomi degli assessorati, senza entrare nei dettagli - restituisce alcune competenze politiche a Frongia. L'ex vicesindaco, infatti, alle deleghe su sport, università, politiche giovanili e grandi eventi, aggiunge quella ai «rapporti con l'Assemblea capitolina». Un ruolo di peso, quello di cinghia di trasmissione tra l'esecutivo capitolino e l'aula Giulio Cesare, che però potrebbe andare a sovrapporsi con quello di Marcello De Vito, presidente del consiglio comunale ed ex sfidante della sindaca nella scelta della candidatura M5S per il Campidoglio.
LA DIVISIONE
Nel provvedimento della sindaca si formalizza, per la prima volta, la separazione interna a Porta Metronia: le deleghe alla protezione civile restano interamente in capo all'inquilina di Palazzo Senatorio mentre, nelle ultime consiliature, all'assessore all'ambiente veniva sempre affidata la gestione operativa. Questa volta Raggi si è tenuta per sé tutto il pacchetto sicurezza, con la responsabilità della polizia locale e, appunto, della protezione civile. A Pinuccia Montanari restano le deleghe ambientali vere e proprie, dai rifiuti alla «valorizzazione e tutela del fiume Tevere».
LO STOP
Si aspetta ancora, infine, per il completamento della giunta - che ha ancora due caselle vacanti - in particolare per quanto riguarda il nuovo assessore ai lavori pubblici. Tramontate le ipotesi legate ai nomi di Margherita Gatta e Lucia Rispoli, che sembravano in pole position un mese fa, la sindaca attenderà probabilmente l'approvazione della modifica allo Statuto di Roma Capitale, proposta dalla maggioranza, che prevede di eliminare il principio della pari rappresentanza tra i due sessi nella sala delle Bandiere. Una volta passata la modifica, per guidare l'assessorato non sarà più obbligatorio scegliere una donna.