Roma, stop a bancarelle e camion bar: gli abusivi fuori dal Centro

Roma, stop a bancarelle e camion bar: gli abusivi fuori dal Centro
di Camilla Mozzetti
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Martedì 24 Ottobre 2017, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 16:52
I venditori di souvenir ai lati della fontana di Trevi? Sono incompatibili con la tutela del monumento artistico progettato da Nicola Salvi. Quelli che procacciano clienti all'ingresso del Pantheon? Da spostare e ricollocare in altre zone di Roma. Pensate a come sarebbe il centro della Capitale ripulito dai centinaia di ambulanti camion bar, caldarrostai, venditori di biancheria e vettovaglie che oggi, invece, macinano affari, offuscando monumenti e recando un danno al decoro del Centro storico. Una soluzione c'è: il Campidoglio deve soltanto adoperarsi per metterla in pratica. Sono arrivati i risultati del Tavolo del Decoro, l'organismo creato dalla giunta Marino (era il 2014) in accordo con il Mibact, che aveva il compito d'individuare le aree pubbliche aventi particolare valore archeologico, storico, artistico e paesaggistico in cui adottare una limitazione per l'esercizio di attività commerciali su area pubblica. In poche parole, censire tutti i posteggi ambulanti nel cuore di Roma che negli anni, tramandandosi le licenze di generazione in generazione, hanno a poco a poco invaso tutto il cuore della Capitale e non solo. Ebbene, sulla base di questi risultati il Comune dovrebbe ora individuare con i Municipi delle aree alternative, procedere con una ricollocazione in attesa che si arrivi all'applicazione della Bolkestein, la direttiva europea che impone la messa a bando delle licenze ambulanti. Quest'ultimo passaggio dovrebbe avvenire sempre che il Parlamento non stralci dal testo il commercio ambulante su area pubblica a partire dal 2019.

LE ANALISI
Intanto però si potrebbe dar seguito al ricollocamento. Nel dettaglio, il Tavolo del Decoro ha fatto pulizia almeno sulla carta. Dei sette ambiti in cui era stato suddivisa l'analisi dei posteggi (manca ancora l'area di Caracalla, Cave Ardeatine, Ostiense, Appia Antica), particolare attenzione è stata riservata al Centro storico con una riduzione del 50% dei posteggi esistenti.

I POSTEGGI
Su 287 banchi analizzati, infatti, 144 sono stati ritenuti incompatibili. Andiamo con ordine, evidenziando i posteggi più noti e più fastidiosi: nel Rione Trevi di 14 posteggi, 8 (più della metà) dovranno scomparire. Si va dagli urtisti di piazza di Trevi che oggi sostano ai lati della fontana che porta la firma di Nicola Salvi, al camion bar in piazza dei Crociferi. A Monti, invece, dovranno essere rimossi il camion bar in via Nazionale (non distante dal palazzo delle Esposizioni) e quello di piazza Santa Maria Maggiore fino ai venditori di souvenir in piazza San Giovanni il Laterano. Ancora: nel rione Castro Pretorio si prevede il rinnovamento dell'area intorno a piazza della Repubblica. In via delle Terme di Diocleziano, dove è previsto un progetto di recupero per l'area verde intorno al monumento ai Caduti dei Dogali, dei 21 librai oggi esistenti ne potranno restare soltanto dieci, mentre dovranno spostarsi i caldarrostai da via Nazionale così come gli ambulanti da piazza dei Cinquecento. E se viale Trastevere e l'area intorno a San Pietro diverranno zona rossa, (ai piedi della Basilica 50 dei 53 ambulanti oggi in azione dovranno sparire), in molte altre zone dovranno spostarsi i fiorai: da ricollocare quelli di via del Gambero, via della Vite, via Zucchelli, via dei Baullari, via della Scrofa, viale Trastevere, piazza Santa Croce in Gerusalemme. Il I Municipio, in attesa che il Campidoglio dia seguito alla ricollocazione, ha già fatto presente all'amministrazione che nel Centro non c'è posto per ricollocare questi posteggi. Bisognerà trovare altre strade o piazza nei restanti Municipi. Il guaio, purtroppo, è che questo lavoro fuori dal Centro è ancora pressoché fermo.