«È un dolore, perché sono legati storicamente all'immagine che si ha di Villa Medici, premiata come il più bel giardino d'Italia nel 2015, e del Pincio, ma non si può fare diversamente o aspettare ancora, dopo che 5 sono già caduti e uno miracolosamente non è finito su un'ala abitata della Villa. Con loro verranno abbattuti 35 alberi, visto che la maggioranza degli olmi e dei lecci sono gravemente malati, ormai svuotati all'interno da un insetto che li ha mangiati tutti», spiega Muriel Mayette-Holtz, direttrice dell'Accademia di Francia, che si è trovata a dover prendere questa «spiacevole» decisione e ha comunque cercato di mutarla in una festa pubblica, invitando il 16 gennaio gli artisti ospiti dell'Accademia a intervenire nell'organizzare l'abbattimento come uno spettacolo, con danze e musiche, e poi nel lavorare il legno per dare nuova vita ai tronchi e rami tagliati.
Verrà anche presentato il video girato dal regista Adriano Valerio a testimonianza dello stato attuale.
Naturalmente gli alberi, a cominciare dagli emblematici pini romani, verranno tutti sostituiti e lo storico parco, con l'aiuto di un artista architetto dei giardini come Paolo Pejrone, dovrebbe essere ricostituito con amore e lungimiranza, siccome ci vorrà qualche decina di anni perché torni com'era. Non si possono infatti impiantare nuovi alberi adulti, cosa difficile anche perché avrebbero difficoltà di sopravvivenza e acclimatamento, ma solo piante piccole che troveranno i propri spazi e forza crescendo.
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