Roma, bus turistici e Ncc abusivi: i furbetti della targa estera, 2mila multe non pagate

Bus turistici e Ncc abusivi i furbetti della targa estera
di Michele Galvani
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Domenica 2 Settembre 2018, 09:26 - Ultimo aggiornamento: 3 Settembre, 15:08
Stretta sui furbetti delle targhe estere: bus turistici in particolare, ma anche Ncc abusivi (spesso collegati a B&B o hotel) o auto a noleggio che transitano liberamente nella Ztl senza permessi, sostano irregolarmente e non pagano le multe proprio perché le società intestatarie dei mezzi hanno residenza in paesi europei come Romania, Francia, Spagna, Grecia. Da circa 6 mesi la polizia municipale del II Gruppo Parioli ha creato un pool speciale di lavoro, un modello operativo finalizzato a contestare direttamente le sanzioni al codice della strada non pagate: è stata riservata particolare attenzione ai controlli di polizia stradale sui veicoli con targa straniera, completando l'accertamento con un immediato riscontro attraverso un collegamento diretto con l'ufficio verbali per verificare il numero delle sanzioni non pagate presenti nel terminale. Si verifica, attraverso la carta di circolazione, il legittimo proprietario reintestando immediatamente i verbali, notificandoli di fatto al responsabile.
L'attività ha consentito ad oggi di completare la procedura sanzionatoria per oltre 2000 verbali ma ce ne sono già altri migliaia in lavorazione.

L'ITER
La truffa viaggia su vari binari. Il grosso è rappresentato da alcune ditte di bus turistici, con targa estera, entrano in Italia con la scusa di una gita dalla Grecia o dalla Romania o da un altro paese. Poi il pullman resta qui, eludendo i controlli. Ed esistono anche noleggi con conducente abusivi, che utilizzano targhe straniere e che adottano lo stesso sistema, adducendo fantomatici viaggi con clienti dai paesi confinanti con l'Italia. I noleggiatori regolari hanno già presentato diversi esposti in Procura. Poi c'è la casistica delle altre targhe straniere. Di chi ha acquistato un veicolo all'estero e che in base all'articolo 132 del Cds deve, entro un anno, provvedere alla nazionalizzazione, cosa che spesso non avviene per una serie di motivi: alto costo della reimmatricolazione (non sono tenuti a pagare il bollo), costi minori per l'assicurazione del veicolo all'estero, ma ancor di più perché centinaia di sanzioni prese in Italia vengono lavorate puntualmente dagli uffici dell'amministrazione comunale, inviate agli Stati di appartenenza per la notifica entro i termini, ma tornano puntualmente indietro perché alcuni Stati della Comunità Europea come Romania, Francia, Bulgaria, Spagna e Grecia vengono da queste ultime respinte e rimandate al mittente.

In tutti questi casi, il mancato pagamento delle multe comporta un buco nelle casse enorme: c'è una società che deve al Comune 45.000 euro, c'è chi ha 200 sanzioni non saldate. Nei casi riscontrati in questi giorni, veicoli intestati a società straniere anche di noleggio pagano una sanzione di 63.28 euro a fronte di ingenti somme per centinaia di euro. La normativa prevede poi l'obbligo, per un veicolo intestato a società con sede in Italia, di comunicare il nominativo da parte dell'utilizzatore del veicolo, cosa che al 31° giorno, in caso di omessa comunicazione, prevede una sanzione pari a 777 euro. Altro tema ancora il mancato aggiornamento degli elenchi dell'Aire (Anagrafe italiani residenti all'estero): chi va all'estero per studio o lavoro con auto italiana sposta in quel Paese la residenza. Poi magari torna in Italia, ma risulta ancora a Barcellona o da altre parti. E le multe che gli vengono notificate, tornano indietro.

I CONTROLLI
Ai pullman con targa straniera sono state contestate innumerevoli sanzioni, compreso transito e sosta nella Ztl per i quali non risulta effettuato alcun pagamento. Stesso discorso per chi magari aveva la residenza in Italia e si è trasferito all'estero: dopo un anno il pass per la Ztl dovrebbe decadere, ma spesso questo non accade. «È necessario dice Gabriele Di Bella, storico dirigente sindacale e funzionario di polizia stradale che la Polizia Locale sovrintenda all'ufficio Contravvenzioni e all'Ufficio della Mobilità. E viste le recenti assunzioni, sarebbe opportuno un modello operativo secondo il quale gli agenti tornino a fischiare, accertare e contestare nell'immediatezza a reali trasgressori le violazioni che ad oggi rimangono impunite». La riscossione, infatti, è un buco nero: solo il 30% dei multati paga, e spesso utilizzando lo sconto del 30% se si salda entro 5 giorni.
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