Roma, varchi fantasma e poche multe: le falle del piano sui bus turistici

Roma, varchi fantasma e poche multe: le falle del piano sui bus turistici
di Lorenzo De Cicco
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Martedì 19 Dicembre 2017, 07:54

La falla del piano pullman appena licenziato dalla giunta Raggi ricalca i fornici di Porta San Giovanni, quei buchi a forma di arco aperti agli albori del Novecento sulle Mura Aureliane per permettere alle prime auto di entrare nell'Urbe senza intoppi. Proprio lì i torpedoni che il M5S ha promesso di mettere al bando dal cuore di Roma - almeno in larghissima parte - hanno trovato un varco per arrivare a ridosso dei monumenti più visitati e paparazzati dai turisti. O meglio, il problema è che il varco (elettronico) ancora non c'è. E lo stesso dicasi dei vigili urbani. Resta solo un'insegna che vieta il passaggio ai mezzi pesanti sprovvisti di licenza. Naturalmente, passano tutti. Una volta superato l'ostacolo, poi, è facile farla franca per chi sa come destreggiarsi, anche perché spesso i vigili, per colpa dei cartelli incompleti, non riescono a staccare le multe.
I bug nella delibera varata a inizio mese dalla giunta sono stati messi nero su bianco nel parare votato il 14 dicembre scorso dal I Municipio. Un dossier corposo, che mette in luce diversi difetti a cui l'amministrazione comunale potrà mettere riparo nelle prime settimane di gennaio, quando verrà messa ai voti in Assemblea capitolina la riforma che abolisce finalmente l'accesso in centro a prezzi stracciati (6 euro al giorno...) dei bus turistici e inasprisce le tariffe.

VIDEOCAMERE ASSENTI
La Ztl Vam, cioè la rete di telecamere che sorveglia gli ingressi dei bisonti di metallo dentro l'Anello ferroviario, «non è terminata», annota il I distretto. Ancora oggi, si legge, è «privo di ogni presidio l'accesso da piazza San Giovanni». Niente telecamere e niente pizzardoni a fare la guardia, insomma. Risultato prevedibile: «Questo consente a qualsiasi bus di eludere i controlli verso il centro storico». Della serie: avanti, c'è posto per tutti.
Anche perché i vigili non sempre riescono a staccare un verbale, perfino davanti a infrazioni palesi. Gli agenti del Centro storico, si legge nel parere, «rimarcano di non poter sanzionare per mancanza di specifica segnaletica verticale e orizzontale, riportante il numero di stalli». Spiega Anna Vincenzoni, assessore alla Mobilità del I Municipio: «Sui cartelli presenti accanto ai parcheggi dei pullman nessuno ha scritto il numero esatto di mezzi che possono sostare. Senza questo elemento, i vigili spesso non riescono a stabilire la violazione e a elevare la multa». La segnaletica, sostiene l'assessore, «va cambiata», altrimenti i pizzardoni si ritrovano con le armi spuntate contro la giungla delle doppie file.

ZONE TUTELATE
Altra grana: gli stalli a ridosso delle aree archeologiche per i pochissimi pullman che, dopo la riforma, potranno ancora entrare in centro storico. I parcheggi a Colle Oppio, accanto alla Domus Aurea, «si continuano a prevedere», anche se si tratta di «una zona inibita dal Gabinetto del sindaco in quanto area archeologica cantierizzata che ha subito continui crolli, per cui è molto fragile», si legge nel parere del municipio. E ancora: «Per gli stalli previsti anche a ridosso delle aree archeologiche o monumentali non è stato acquisito il parere della Soprintendenza». Una relazione che evidentemente il Campidoglio non ha giudicato essenziale, ma che secondo il I Municipio avrebbe dovuto essere tenuta in considerazione. L'ultima lacuna, secondo il I distretto, è quella dei «pullman turistici adibiti a discoteca e a somministrazione di alcolici, che ospitano perlopiù minorenni o giovanissimi». Rumorosi pub ambulanti della Roma by night, che «si fermano nei pressi dei monumenti in divieto di sosta, per allestire banchetti alcolici e piste da ballo improvvisate». Il Campidoglio, chiede l'amministrazione del Centro storico, dovrebbe vietarli.
 

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