La grave lesione non è risultata, al momento, fatale, solo per la vicinanza tra il bar e l'ospedale. Gli investigatori che hanno ispezionato il luogo del reato all'interno di un cassonetto hanno rinvenuto l'arma del delitto e acquisito alcune immagini dei sistemi di videosorveglianza che hanno permesso di arrivare all'identificazione dell'aggressore. Il marocchino sin dai primi istanti si era reso irreperibile; nella sua abitazione sono stati però sequestrati gli abiti, intrisi di sangue, che indossava al momento dell'aggressione.
Gli investigatori hanno intercettato una conversazione dell'uomo in cui diceva alla compagna che stava andando in ospedale perché durante la lite si era ferito anche lui e ieri i poliziotti hanno trovato il marocchino in un pronto soccorso del centro.
L'uomo, dopo essere stato curato e dimesso con una prognosi di 9 giorni, è stato condotto presso il carcere romano di Regina Coeli a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
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