Roma, alla Bocca della Verità, c'è il ticket: «Vuoi la foto? Paghi due euro»

Roma, alla Bocca della Verità, c'è il ticket: «Vuoi la foto? Paghi due euro»
di Laura Larcan
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Lunedì 19 Settembre 2016, 08:31 - Ultimo aggiornamento: 21 Settembre, 19:49
Quanto sono cambiati i tempi da Vacanze romane. Quando Audrey Hepburn nei panni della principessa Anna mise la mano nella Bocca della Verità, non dovette pagare nessun biglietto. Ma in tempi di crisi, per il leggendario mascherone di marmo (un illustre tombino con l'effigie da divinità fluviale) scatta ora il business. Per lasciarsi immortalare dalla foto ricordo con la mano infilata nella Bocca della Verità bisogna pagare 2 euro. Occorre, cioè, fare un biglietto. Ma attenzione, con una regola di base: one photo per person. Ossia, una sola foto a persona. Insomma, una strategia di messa a reddito del patrimonio a tutti gli effetti. Da tradizione, fino ad ora, il turista che entrava nel portico della chiesa di Santa Maria in Cosmedin, dov'è custodito il millenario tondo marmoreo, era invitato a lasciare un'offerta libera nell'apposita cassetta, per poi mettersi in posa per l'agognata foto souvenir di viaggio a Roma. Il nuovo sistema è stato introdotto dallo scorso primo agosto, voluto dal rettore della chiesa cattolica greco-melchita, monsignor Mtanious Hadad.

IL REGOLAMENTO
È stato lui ad inviare una lettera alle guide turistiche di Roma per illustrare la nuova regolamentazione della fila all'ingresso della Bocca della Verità. «Il biglietto costerà due euro - si legge nella missiva - e la chiesa offre a chi ne dovesse aver bisogno dei copri spalle o kimono monouso per l'uso personale di ciascun turista». E ancora, «resta sempre la regola di una foto a persona per rispettare il turno degli altri e non allungare troppo l'attesa».

Ieri, in una domenica da alta stagione, i turisti in fila per la foto stile Vacanze romane (la maggior parte giapponesi e coreani) erano un esercito. In media, circa ogni mezz'ora, sfilavano davanti al mascherone muniti di ticket, almeno 150 persone. E la chiesa resta aperta dalle 9:30 alle 17:50. Un addetto allo staff della chiesa (come si legge sul badge) stacca un tagliando di carta per ogni turista che paga 2 euro. Il pubblico si mette in coda lungo il portico e il flusso delle foto è coordinato da un altro custode di fronte alla Bocca della Verità. All'occorrenza, è proprio lui a immortalare il turista di turno.

I PARERI
L'iniziativa non ha lasciato indifferenti: «I pareri tra chi lavora con i turisti sono vari: anche tra di noi ci sono persone favorevoli e altre contrarie - racconta Isabella Ruggiero presidente dell'Agtar l'Associazione guide turistiche abilitate di Roma - Alcuni criticano l'iniziativa, lamentando il fatto che si costringa a pagare per fare la foto ad un'opera che sta lì da secoli e che rientra nel patrimonio culturale e artistico della città. Anche perché tutte le chiese di Roma sono tradizionalmente gratuite, sempre, anche all'interno Pantheon compreso».

Altri sono favorevoli al pagamento: «Se i soldi raccolti saranno utilizzati per il mantenimento e il restauro della chiesa, cioè dell'edificio e delle sue opere - continua Ruggiero - Tanto più che molti gruppi non lasciavano neanche un'offerta e quindi si può capire la tendenza a un importo obbligatorio, se tanta gente non contribuisce quando il tributo è libero». Forse l'obbligo di una sola foto a persona («one photo per person, please») è un po' eccessivo? «Direi di sì - commenta Ruggiero - Se chi ha fatto tanta fila poi non mette bene a fuoco o ha la mano tremolante, rischiano di ritrovarsi con una foto da buttare, dopo tanta fatica». E Gregory Peck avrebbe pagato? Magari facendosi prestare i soldi dall'amico fotografo.