Nove indagati sono minorenni, il più grande ha 19 anni. Il loro luogo di ritrovo era una sala giochi in via Arco di Travertino. Per il gip Rosalba Liso, che ha accolto la richiesta del pm Luigi Bianco e ha confermato la misura a carico di tre maggiorenni, tutte le aggressioni sono state connotate «da particolare gravità». Sfondavano le porte dei locali e rubavano merce e soldi, accontentandosi di racimolare bottini miseri, da poche centinaia di euro. Picchiavano i gestori dei negozi e li minacciavano con cattiveria «avvalendosi della forza intimidatoria derivante dall'elevato numero di componenti della banda, tale da ingenerare il timore di aggressione fisica». Nell'ordinanza si legge che i ragazzi devono essere sottoposti a misura cautelare perché c'è un «pericolo concreto e attuale di reiterazione della condotta». I baby rapinatori hanno infatti dimostrato «particolare arroganza, scegliendo soggetti che per un deficit di conoscenza delle leggi italiane sono maggiormente sottoposti al sopruso». Gli indagati hanno agito con «durevole risoluzione criminosa». Erano determinati: in un solo giorno hanno commesso addirittura tre colpi. In un caso, come scrive il gip del Tribunale dei minori, Paola Manfredonia, hanno rubato biscotti e cioccolatini.
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