Roma, prostituta a sedici anni
«Dividevo i soldi con la baby squillo»

Roma, prostituta a sedici anni «Dividevo i soldi con la baby squillo»
di Michela Allegri
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Giovedì 23 Gennaio 2014, 08:54 - Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 08:10
Una mezza ammissione che conferma il suo ruolo nel giro di baby prostitute. vero: accompagnavo le ragazze dai clienti, poi ci dividevamo i soldi. Ma non ho mai costretto nessuno a vendersi.

Glauco Guidotti, il falso agente di modelle di Capena, la cittadina che affaccia sulla valle del Tevere, risponde alle domande del gip nell'interrogatorio di garanzia e si ritaglia una parte minore nel traffico di giovanissime. Parole comunque sufficienti a far dire agli inquirenti: «Ora il quadro probatorio è addirittura rafforzato». Perché Guidotti, di fronte all'evidenza dei fatti, non ha potuto negare. Gli agenti della Mobile, prima di mettergli le manette, l'hanno seguito e intercettato per mesi. E hanno scoperto che quell'uomo, attualmente disoccupato, si arricchiva gestendo un vero e proprio giro di prostituzione. Spacciandosi per manager di modelle, reclutava ragazze giovanissime promettendo un futuro nel mondo dello spettacolo e la possibilità di guadagnare un mucchio di soldi. Per entrare in contatto con lui bastava rispondere all'annuncio che aveva pubblicato su alcuni siti web, mandare fotografie senza veli e in pose ammiccanti, e accettare di incontrare uomini facoltosi.



LE RAGAZZE

Nella rete del falso manager, sono cadute almeno tre maggiorenni e una giovanissima: Stefania (il nome è di fantasia), sedici anni appena compiuti e un'adolescenza problematica alle spalle. La ragazzina è stata sentita due giorni fa dai magistrati, assistita da una psicologa. Ha conosciuto Guidotti l'estate scorsa, le è stato presentato da un amico che avevano in comune, un ragazzo che ora è stato indagato anche lui con l'accusa di sfruttamento della prostituzione. «La minore è una vittima - tengono a sottolineare gli inquirenti - Queste persone hanno approfittato della sua debolezza».



L’INCONTRO

È solo una ragazzina, Stefania, arrabbiata come tutti gli adolescenti. Litigava spesso in casa, era seguita da assistenti sociali, in passato aveva avuto problemi con la droga. Guidotti l'avrebbe lusingata a suon di complimenti, regalandole le attenzioni di cui aveva bisogno. L'ha fatta sentire grande, indipendente. E l'avrebbe convinta a vendersi in cambio di soldi. Era Guidotti che procurava i clienti e che accompagnava la sedicenne agli appuntamenti. Una circostanza che ieri l'indagato avrebbe ammesso di fronte al giudice, sottolineando, però, di non aver mai obbligato nessuno. «Eravamo d'accordo e i guadagni li spartivamo», avrebbe ripetuto. Ma la minorenne non era attratta dagli abiti firmati o dal lusso. Cercava denaro, ma soprattutto attenzioni. Quello che emerge dalle indagini, infatti, è il profilo di un'adolescente che voleva crescere troppo in fretta e sentirsi indipendente dai genitori.



LA DENUNCIA

L'inchiesta è scattata l'estate scorsa, quando la mamma di Stefania ha lanciato un grido di aiuto: aprendo il portafoglio della figlia ha trovato un mucchio di banconote di grosso taglio e ha temuto che la sua bambina fosse invischiata in un giro losco. Così, ha denunciato ogni cosa. Seguendo la ragazzina gli investigatori sono arrivati a Guidotti. Ma l'arresto del falso manager è solo il primo passo: ora, si punta a scovare eventuali complici, a capire se ci fossero altre ragazze coinvolte e ad individuare tutti i clienti. Gli inquirenti hanno già una lista di almeno venticinque professionisti della "Roma bene" che avrebbero incontrato le giovani in case e motel. Presto, saranno ascoltati anche loro.

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