Roma, arrivano gli "Avvocati di strada" per aiutare i più deboli

Roma, arrivano gli "Avvocati di strada" per aiutare i più deboli
di Cristina Montagnaro
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Martedì 3 Maggio 2016, 21:09 - Ultimo aggiornamento: 4 Maggio, 12:41
Sono dalla parte degli ultimi, lavorano gratuitamente per offrire tutela legale alle persone senza fissa dimora. Sono gli avvocati di strada che ogni mercoledì e giovedì ricevono a Trastevere, allo sportello che si trova presso l’Ospedale San Gallicano, precisamente nell’ Istituto Nazionale Salute,Migrazione e povertà in Via delle Fratte, a Trastevere a Roma.

“Non esistono cause perse” è con questo slogan che l’associazione “Avvocati di strada”, aiuta 3.500 persone in tutta Italia, con settecento avvocati, sparsi in 41 città. La maggior parte delle pratiche riguarda la residenza, il lavoro e gli sfratti, secondo i dati  dell’ultimo rapporto dell’associazione.

In tutto sono state 3.475 le persone assistite gratuitamente in tutta Italia nel corso del 2015. «Se si tenessero per mano coprirebbero una distanza pari a quella di circa 17 campi da calcio - sottolinea Antonio Mumolo, presidente nazionale dell’Associazione e ideatore-. Oltre 2 milioni e 432 mila euro il valore del lavoro legale messo gratuitamente a disposizione degli ultimi. In una pagina memorabile del libro ‘L’avvocato di strada’, il protagonista ideato da John Grisham dice ‘prima di tutto sono un essere umano. Poi un avvocato. E’ possibile essere entrambe le cose’ ». Il progetto nasce nel 2002 a Bologna. 

A Roma operano dal 2008. Sono circa 80 le pratiche tra diritto dell’immigrazione, diritto civile, questioni di lavoro e di previdenza, di famiglia, di maltrattamenti e anche di diritto penale.
Teresa Santulli, responsabile della sede romana ed esperta di questioni di lavoro racconta: « Una storia emblematica è quella di una persona, 50enne, che aveva un ottimo lavoro a livello dirigenziale in un’azienda chimica. Purtroppo è stato licenziato, si è separato dalla moglie e poi è finito a vivere in strada, dormendo in macchina. Lo abbiamo seguito in una serie di vicissitudini legali e burocratiche, ottenendo per lui un piccolo risarcimento danni, che lo ha facilitato ad ottenere un nuovo lavoro. Ora ha iniziato una nuova vita, ha trovato un nuovo lavoro come consulente di un’azienda».

Chi vive in strada non ha una residenza e l’associazione si rivolge proprio a queste persone, che non potrebbero beneficiare del gratuito patrocinio dello Stato, dove serve la residenza. Il gratuito patrocinio spetta alle persone che hanno un reddito basso per le quali lo Stato si fa carico delle spese di un avvocato.

La maggior parte delle persone che si rivolgono all’associazione sono straniere ed hanno per lo più problemi relativi al diritto dei migranti come ricongiungimenti familiari. In un anno le pratiche di diritto civile sono passate da 1502 a 1577, quelle relative al diritto dei migranti da 829 a 1074, mentre quelle penali da 296 a 373. Le pratiche di diritto amministrativo invece sono passate da 330 a 451. Il 56 per cento degli assistiti è stato di provenienza extra Ue, il 31 per cento italiani, il 13 per cento cittadini Ue. Gli uomini sono stati 2530 (73 per cento del totale), le donne 945 (27 per cento).

A Roma gli avvocati di strada ricevono gratuitamente tutti i mercoledì ed i giovedì dalle 15,00 alle 17,00 presso l’INMP, Istituto Nazionale Salute,Migrazione e povertà, Ospedale San Galligano in Via delle Fratte a Trastevere.
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