Atac, 51 minuti per salire sul bus: pendolari infuriati alle fermate

Atac, 51 minuti per salire sul bus: pendolari infuriati alle fermate
di Riccardo Tagliapietra
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Giovedì 22 Giugno 2017, 21:52 - Ultimo aggiornamento: 23:26
Mancano 44 minuti prima che il 492 passi alla fermata in via Giuseppe Zanardelli. La foto inviata da una lettrice alla nostra redazione è eloquente. A guardare il cartello luminoso con i tempi d'attesa vien quasi da ridere, se non fosse che chi aspetta alla fermata non lo fa certo per diletto. La frequenza prevista, in quell'orario, di quella linea, pubblicata da Atac sul suo sito, è di 20 minuti. Ma qualcosa non torna. 

Se la partenza tra un bus e l'altro è, appunto, di 20 minuti, come può esserci più del doppio del tempo tra una corsa e l'altra, a una fermata intermedia? Forse l'autista si è perso, o magari ha trovato traffico. La verifica è d'obbligo, visto che quello segnalato non è l'unico caso. Se si osserva la linea 81 verso le 20, l'equazione diventa una comica: nonostante (da orario) parta un bus ogni 12 minuti, il ritardo alla fermata è di 51 minuti. «Forse la frequenza della partenza dei bus dichiarata dall'azienda non è quella reale?», azzarda in romanesco, con qualche farcitura popolare, una signora accaldata carica di borse.

La stessa strana equazione si ottiene osservando altre decine di linee. Un calcolo molto semplice che, ovviamente, può fare chiunque. Altro esempio. Il 70: sulla carta ne parte uno ogni 16 minuti, circa. Alla fermata il bus arriva alle 19.09, alle 19.20 il cartello indica che il successivo passerà tra 35 minuti. E alle 19.50 l'autobus arriva. Lo scarto tra la corsa e quella successiva è di 46 minuti, circa: in quell'arco temporale ne sarebbero dovuti passare tre. Orario estivo?

E arriviamo a Termini. Salendo sui bus alla stazione c'è un altro numerino che salta all'occhio dei pendolari più scafati. Sopra il volante gli autisti hanno un piccolo visore che indica l'orario di partenza dell'autobus. Saliamo su alcuni mezzi. Allo scoccare dell'ora X però, non succede nulla, almeno non su tutti. Qualcuno resta al palo, in attesa di ordini. Il mormorio dei pendoloari spazientisce l'autista del 64 che ticchetta le dita nervosamente sul volante. Una signora azzarda: «Senta vogliamo partire? È da più di 15 minuti che sto seduta...». L'autista volta la testa e risponde: «Signora, appena il bus è pieno partiamo». Eccola la variabile romana che fa dell'orario del trasporto pubblico un'equazione impossibile.
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