Roma, la beffa dopo gli orrori: chiesta la retta ai genitori dei bimbi maltrattati dalle maestre

Roma, la beffa dopo gli orrori: chiesta la retta ai genitori dei bimbi maltrattati dalle maestre
di Fabio Rossi
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Lunedì 10 Aprile 2017, 07:53 - Ultimo aggiornamento: 11 Aprile, 07:56

I genitori dei bimbi maltrattati, probabilmente, si sarebbero accontentati di una lettera di scuse, di un impegno formale del Campidoglio affinché si faccia di tutto quanto subìto dai loro piccoli, di età compresa tra uno e due anni, non si ripeta in nessuna altra struttura comunale, a cui le famiglie affidano i propri bambini. Si aspettavano quantomeno un atto di vicinanza dell'istituzione, certo, dopo l'orrore vissuto al Nido del parco, all'Aurelio, l'asilo nino comunale dove le intercettazioni ambientali e le riprese video realizzate dai carabinieri, su disposizione della Procura hanno fatto emergere una realtà di maltrattamenti fisici e psicologici a danni dei piccoli della classe dei medi. Una vicenda emersa un anno fa, per la quale tre educatrici sono state già condannate dal gip del Tribunale di Roma, con rito abbreviato, a pene che vanno dai tre anni e quattro mesi ai due anni e due mesi di reclusione.

L'AMARA SORPRESA
Quello che i genitori proprio non si aspettavano, certo, è che l'unico contatto tra loro e l'amministrazione capitolina si materializzasse con un'ingiunzione di pagamento, avanzata dal Municipio XIII, nella quale si chiede il versamento delle «quote contributive dovute per il servizio asilo nido», dell'anno in cui i bambini subivano maltrattamenti tra le mura scolastiche, specificando che vanno saldate «la quota contributiva, gli interessi legali e le spese di notifica» e sottolineando come «trascorso inutilmente il termine» di 60 giorni, «si procederà alla riscossione coattiva del credito». Come dire, al danno si aggiunge la beffa. Non tanto per il dato meramente economico della richiesta delle rette arretrate, ma per l'assoluta mancanza di sensibilità nei confronti di famiglie travolte da una vicenda che ha le colpite duramente, con tanti bambini che stanno seguendo percorsi di affiancamento piscologico per tentare di superare i traumi subiti.

LE MANCATE SCUSE
Nel frattempo il Municipio ha organizzato in fretta e furia una nuova inaugurazione del nido, con palloncini colorati, per tagliare i ponti con gli eventi passati. Eppure l'amministrazione - i fatti si sono verificati durante la gestione commissariale, prima dell'elezione di Virginia Raggi - non ha mai sentito il dovere di convocare le famiglie e chiedere scusa per quanto accaduto, né di rispondere in assemblea capitolina a un'interrogazione presentata un mese e mezzo fa da Stefano Fassina (Sinistra italiana). Ciò nonostante che anche il Tribunale, respingendo il tentativo del Campidoglio di costituirsi parte civile, abbia implicitamente ribadito la responsabilità oggettiva dell'amministrazione stessa per il comportamento dei propri dipendenti. Nel frattempo, però, sono arrivate le richieste per le rette non saldate.