Roma, Campidoglio ingaggia 4 super-consulenti anti sprechi

Roma, Campidoglio ingaggia 4 super-consulenti anti sprechi
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Sabato 16 Dicembre 2017, 12:37 - Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre, 16:22

La giunta Raggi arruola un pool di super-consulenti esterni per disincagliare il pantano degli appalti comunali e cominciare a mettere in pratica quanto promesso nella campagna elettorale del 2016. Cioè dare la caccia al famoso «miliardo e duecento milioni di sprechi» che, se tagliati a dovere, possono ridare ossigeno alle malridotte casse dell'amministrazione capitolina. Per il momento, già da fine novembre, si sono accomodati a Palazzo Senatorio quattro esperti col compito di «supportare» il dipartimento Razionalizzazione della spesa. Anche stavolta il Campidoglio ha bussato alla porta di Ernst & Young, la società già ingaggiata per vagliare conti e strategie di Atac con la mission di salvare la municipalizzata dalla bancarotta.
Nella società dei trasporti, alle prese con un debito da 1,3 miliardi di euro e sotto procedura fallimentare da fine settembre, il colosso della consulenza è stato assoldato per aiutare il presidente e ad Paolo Simioni a mettere nero su bianco il piano di rientro legato al concordato in bianco. Nella macchina amministrativa del Campidoglio invece gli esperti di E&Y avranno un ruolo diverso, ma ugualmente delicato.
TRATTATIVA DIRETTA
Tramite affidamento diretto - quindi senza bando - il Campidoglio a trazione grillina a metà novembre ha chiesto alla multinazionale un «senior manager» esperto di «public procurement» (appalti pubblici), un altro dirigente che si occupi di «valutazioni economiche e analitiche» e due consulenti «senior» con le stesse mansioni. Per i primi due mesi di ingaggio, questo team di esperti costerà alle casse di Palazzo Senatorio quasi 50mila euro (47.336 euro, iva compresa), soglia che per pochi spiccioli ha permesso all'amministrazione di non passare da una procedura aperta e di firmare il contratto a trattativa diretta. Se l'esperimento funzionerà, il pool di super-consulenti potrebbe restare e allargarsi.
I CALCOLI
Il lavoro da sbrigare non manca di certo. A fine giugno gli uffici del Campidoglio hanno calcolato in 1,8 miliardi di euro la spesa «aggredibile» con una seria revisione di costi e appalti. Quasi 600 milioni di euro in più rispetto a quanto conteggiato, nella passata consiliatura, da Daniele Frongia, che sotto Marino sindaco presiedeva la Commissione speciale per la spenging review. Margini per «affamare la bestia», quindi, ci sono, anche più del previsto. Il problema sono le risorse interne su cui il Comune può contare per portare a termine un'operazione di questa portata. In estate la giunta di Virginia Raggi ha approvato una memoria per «adeguare la dotazione organica» del dipartimento Razionalizzazione della spesa. Chiedendo al direttore generale del Campidoglio, Franco Giampaoletti, di «reperire personale interno con adeguate professionalità», oppure, «in via subordinata», di ricorrere a società esterne del settore. La ricerca di dipendenti comunali con qualche capacità in materia di appalti non ha ancora prodotto risultati - così almeno si legge nelle carte del Comune - ecco perché la giunta ha deciso di reclutare subito esperti privati, almeno «per lo svolgimento delle procedure di gara di particolare complessità, ad integrazione del lavoro svolto dagli uffici».
Lorenzo De Cicco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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