Roma, l'assedio degli ambulanti abusivi in centro resiste alle retate dei vigili

Roma, l'assedio degli ambulanti abusivi in centro resiste alle retate dei vigili
di Camilla Mozzetti
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Domenica 22 Maggio 2016, 10:31 - Ultimo aggiornamento: 10:35
«Ma dov'è che scappano tutti quanti?» si chiede un turista seduto sul bordo della Barcaccia del Bernini. Sono da poco trascorse le 14 quando a piazza di Spagna un capannello di venditori abusivi si dà alla fuga. Da Piazza Mignanelli arriva una moto del Gruppo sicurezza sociale urbana, il gruppo della Polizia locale impegnato nella repressione dell'abusivismo commerciale, che però imbocca via dei Condotti e quel gruppetto di irregolari, armati di sciarpe, foulard, stecche per i selfie, trova rifugio - ironia della sorte - a vicolo del Bottino che dista pochi passi dalla fontana del Bernini e porta alla stazione della metropolitana piazza di Spagna.
La gente guarda, in alcuni casi resta perplessa. Non capisce quel parapiglia nato dal nulla. Ma ecco che ripartono i giochi. Una nuova partita di "guardia e ladri" va in scena nel centro storico della Capitale. Le associazioni del commercio lo denunciano da tempo: «Il cuore pulsante di Roma trasformato in un ricettacolo di illegalità e i controlli non bastano». Davide contro Golia. Ma qui la storia cambia. L'epilogo non porta alla vittoria la ragione e la giustizia. «La prossima amministrazione - spiega il presidente della Federmoda Roma, Massimiliano De Toma - provveda a coordinare, in un progetto mirato, tutte le forze dell'ordine affidando a ognuno un compito diverso ma convergendo verso un unico obiettivo, vale a dire la repressione di quello che non è più soltanto un fenomeno sporadico». L'illegalità si assapora a piccole dosi, seppur costantemente, in molte delle strade che compongono il Tridente e non solo. Succede sempre. Ogni giorno.
I NASCONDIGLI
Lungo la salita di San Sebastinello gli abusivi hanno trovato anche i posti dove nascondere quegli oggetti contraffatti e riprenderli poi quando la minaccia dei controlli si è spostata su altre strade. Sono le cassette dell'elettricità dell'Enel la tana prediletta. Si aprono agevolmente e dentro ci sono i sacchetti di plastica pieni di sciarpe, portafogli, cinture. Da qui, e da tanti altri nascondigli, quotidianamente partono gli affari. In via del Corso al fianco dei cosiddetti "artisti di strada" gli abusivi sostano di fronte alle vetrine dei negozi, in via Borgognona, in via Mario de' fiori, in via della Croce, si vendono borse e pelletteria contraffatta. Piazza di Spagna è il regno dei "filati": sciarpe e foulard copiate alle più rinomate case di moda italiane e straniere.
LE ZONE
Attraversando piazza del Popolo e dirigendosi verso via Cola di Rienzo si arriva in un'altra rinomata strada dello shopping romano. Gli abusivi resistono anche qui, ma cambia il canovaccio di vendita. Al fianco delle bancarelle regolari - contro cui gli stessi residenti oltre che i commercianti hanno chiesto al I municipio la dislocazione in altre zone, considerati i problemi alla viabilità soprattutto in via Paolo Emilio, in via Ovidio e in via Tacito, - l'illegalità "profuma" di primavera. Perché in questa zona l'abusivismo macina affari a suon di gerbere e tulipani. Soltanto ieri nelle strade che circondano via Cola di Rienzo si contavano quattro apette cariche di fiori e pronte a servire i clienti sostando sulle strisce pedonali di via Attilio Regolo, sui posteggi riservati ai portatori di handicap in via Tacito, di fronte ai cassonetti in piazza Cola di Rienzo. Un mazzo di rose costa appena 5 euro, una pianta di gelsomino può essere acquistata a 10 euro. Se ci metti in mezzo un sorriso durante la trattativa, il prezzo può scendere fino a 8 euro «Ma di più, proprio non posso fà signorì» ammonisce il rivenditore che, in questo caso, l'italiano lo parla bene perché è la sua lingua madre. Scenario analogo anche a San Pietro e a piazza Navona. Ma in questi ultimi due casi l'emergenza si acuisce perché in strada non ci sono soltanto gli abusivi c'è anche la polizia municipale che presiede la fontana dei Quattro Fiumi così come via della Conciliazione. Nessuno, però, interviene, gli ambulanti continuano a vendere stecche per i selfie, palline anti-stress, sciarpe e pashmine sotto l'occhio "vigile" delle autorità.
I CONTROLLI
Questa è l'immagine di Roma che stona terribilmente con i dati forniti dal comando della Polizia Locale sui controlli e i sequestri effettuati da inizio 2016 e presentati, soltanto qualche giorno fa, al commissario Francesco Tronca. Stando al report del corpo di Roma Capitale, nei primi quattro mesi di quest'anno, il Gruppo sicurezza sociale urbana (Gssu) ha compiuto 3.566 controlli e proceduto al sequestro di 152.037 articoli. Operazioni in crescita rispetto a quelle compiute nello stesso periodo del 2015 quando i pezzi sequestrati furono 118.460. E tuttavia, una goccia nel mare che intacca marginalmente quell'esercito di oltre 8mila abusivi che invadono il centro di Roma e macinano affari, secondo le stime della Confesercenti, per 2,5 miliardi di euro all'anno.
 
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