Roma, doppio rischio terrorismo e black bloc: agenti nel mirino

Roma, doppio rischio terrorismo e black bloc: agenti nel mirino
di Cristiana Mangani
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Giovedì 23 Marzo 2017, 08:12 - Ultimo aggiornamento: 15:12

Una riunione straordinaria del Comitato di analisi strategica antiterrorismo (Casa) è stata convocata per questa mattina dal ministro Marco Minniti. L'Italia guarda all'attentato di Londra e prende le contromisure necessarie in vista del week-end di fuoco che sta per abbattersi sulla Capitale. Doppio l'allarme, doppia la minaccia: da una parte il rischio mai diminuito dell'azione di lupi solitari, elementi auto-radicalizzati che rappresentano per i nostri servizi segreti, «il maggior profilo di criticità». Dall'altra black bloc e antagonisti in arrivo da tutta Italia, dalla Francia, dalla Germania e dalla Grecia, in vista del sessantesimo anniversario dei Trattati europei che verrà celebrato dopodomani in Campidoglio alla presenza di capi di Stato e vertici della Ue.
 

 

SCAMBIO DI INFORMAZIONI
Il sistema sicurezza affina la strategia e in queste ore scambia informazioni con gli 007 britannici. Il livello di allerta resta elevato, non si potrebbe fare di più, ma è probabile che, nelle prossime ore, dal Viminale arrivi una nuova direttiva per raccomandare la massima attenzione, attraverso una circolare da inviare ai prefetti e ai questori sul territorio, in prossimità di sedi istituzionali e commerciali britanniche in Italia. Quasi cinquemila uomini tra polizia, carabinieri, guardia di finanza, sono al lavoro da giorni, per monitorare gli arrivi e presidiare le zone più a rischio. Anche se la nuova aggressione islamista sembra aver scelto come obiettivi da colpire proprio le forze dell'ordine. E' successo così all'aeroporto di Orly, e anche ieri davanti al parlamento di Londra, con due poliziotti uccisi. Nei giorni scorsi, poi, nella zona di Latina un radicalizzato è stato fermato perché cercava con insistenza indirizzi e informazioni sugli agenti che hanno ucciso Anis Amri, l'attentatore di Berlino. E se non bastasse questo a creare allarme c'è anche la scoperta dell'esistenza di una pagina internet sulla quale gli utenti invitano alla caccia allo sbirro, arricchendo di foto e dati la home page.

Allerta altissima, dunque, con più fronti da monitorare, con la speranza degli esperti che l'attentato in Inghilterra possa riuscire, in qualche modo, a neutralizzare le smanie di guerriglia di antagonisti e black bloc. A preoccupare maggiormente le autorità è soprattutto Eurostop, il corteo a forte rischio infiltrati, promosso da sindacati di base, centri sociali e movimenti antagonisti, che potrebbe raccogliere 8 mila partecipanti. Qui confluiranno le sigle più ostili, che potranno godere del supporto dei centri sociali e che potrebbero essere infiltrate dagli anarchici provenienti dal resto d'Europa.

LE FRONTIERE
Rigidi controlli sono stati predisposti a tutti i varchi d'accesso alla città. Mentre saranno ispezionati ai caselli d'ingresso a Roma una cinquantina di pullman provenienti da ogni parte d'Italia. Già da mesi, l'appuntamento di sabato è segnato in rosso nell'agenda di antiterrorismo e intelligence, ma è ovvio che l'azione nella capitale inglese, pur escludendo legami o connessioni con le manifestazioni di Roma, richiederà un supplemento di valutazione. Prima tra tutti la possibilità di sospendere Schengen, sebbene appaia paradossale scegliere di farlo nel giorno della celebrazione dei Trattati europei. Nel Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuto la settimana scorsa, la possibilità è stata scartata e, allo stato, le valutazioni non sono cambiate. Ma non è escluso che al termine del Casa qualcosa possa essere rivisto.

Nel frattempo, ieri, sull'attentato in Inghilterra è intervenuto l'ex premier Matteo Renzi, che ha commentato: «Dobbiamo avere la forza di dire che l'Europa, se vuole fare le cose sul serio, deve mettere più denari su sicurezza, sulla polizia, sulla difesa e togliere tutti i vincoli del patto di stabilità dalle spese che servono per proteggere le nostre città e la nostra gente».

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