Roma, truffati dall'agenzia di viaggi fantasma: i titolari condannati a 2 anni

Roma, truffati dall'agenzia di viaggi fantasma: i titolari condannati a 2 anni
di Michela Allegri
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Lunedì 7 Dicembre 2015, 08:52 - Ultimo aggiornamento: 08:57


Dopo aver saldato il conto, hanno fatto i bagagli, pronti a partire per due settimane di vacanza. Poco prima della partenza, però, hanno scoperto di essere stati ingannati in massa: l'agenzia in cui avevano prenotato biglietti e soggiorni all'estero, aveva chiuso i battenti senza preavviso e senza effettuare le prenotazioni presso i tour operator, alleggerendo il conto in banca dei clienti e costringendoli a trascorrere in città le tanto agognate vacanze estive. Parte lesa della vicenda, circa settanta romani che si sono rivolti a un'agenzia di viaggio con sede in via di Torrevecchia. Ora, i cinque gestori della società, dopo essere stati denunciati e rinviati a giudizio, sono stati condannati a 2 anni di reclusione con l'accusa di truffa. I fatti risalgono al 2008 e l'imbroglio è emerso l'8 di agosto, il giorno in cui decine di vacanzieri si sono recate a ritirare i voucher prima della partenza. Due famiglie, per esempio, avevano pagato 12mila euro per un soggiorno alberghiero nel villaggio Garden Resort di Pizzo Calabro. Sarebbero dovute arrivare il 9 agosto e rientrare il 23 del mese. Una coppia aveva invece sborsato 1.500 euro per visitare Santorini, in Grecia, per una settimana. I due non hanno mai lasciato la Capitale e non sono nemmeno stati rimborsati.

DISAVVENTURA

Medesima disavventura anche a un gruppo di ragazzi che aveva anticipato 390 euro a testa per trascorrere dieci giorni in Spagna, a Lloret de Mar, e a chi aveva pagato 1.800 euro per una vacanza in Sardegna, a Londra, a Parigi o nel parco divertimenti di Disneyland, in Francia. Un giovane, infine, il 3 luglio 2008 aveva pagato un acconto di 466 euro per volare in Spagna. Un settimana più tardi, aveva bloccato l'intero pacchetto vacanza, tirando fuori più di duemila euro in un'unica tranche. Come si legge negli atti della Procura, inoltre, avrebbero agito «in concorso tra loro» in qualità di rappresentanti pro tempore della società che aveva in gestione l'agenzia di viaggio. Con artifici e raggiri, «consistiti nel rappresentare falsamente ai clienti l'acquisto di pacchetti vacanze presso tour operator e biglietti presso compagnie aeree, marittime e ferroviarie, nonché prenotazioni di posti in strutture alberghiere», li avrebbero truffati «inducendoli in errore circa l'effettivo acquisto del viaggio». In sostanza, i cinque si sarebbero fatti consegnare l'acconto e il saldo completo, chiudendo però i battenti prima della partenza degli avventori e sparendo nel nulla.