Roma, emergenza decoro, stretta anti-abusivi: pronte le espulsioni

Roma, emergenza decoro, stretta anti-abusivi: pronte le espulsioni
di Lorenzo De Cicco
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Giovedì 23 Novembre 2017, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 19:57

Le piazze dove gli ambulanti srotolano i loro lenzuoloni disseminati di borse contraffatte - tarocche, nello slang romano - finiranno nella black list dei luoghi in cui il Comune potrà far scattare il «daspo urbano», le espulsioni anti-degrado introdotte dal decreto Minniti sulla sicurezza delle città. Il racket del lusso fasullo, che a Roma arruola 8mila venditori illegali e muove un giro d'affari miliardario, sarà combattuto anche col cartellino rosso ideato dal Viminale per mettere un argine a spaccio, commercio abusivo e accattonaggio molesto.

LA STRETTA
Al progetto sta lavorando la Polizia locale, che si è messa in scia alla stretta sulla contraffazione chiesta dal ministro Carlo Calenda. Il titolare dello Sviluppo economico che ha lanciato il Tavolo per Roma, la settimana scorsa è stato in Prefettura insieme alla sindaca Virginia Raggi per discutere delle nuove misure contro lo smercio di prodotti falsi; un danno per l'economia sana e uno sfregio per tanti luoghi storici della Capitale. Dopo il vertice di giovedì scorso, sono stati resi noti i primi provvedimenti. A partire dai controlli, che verranno potenziati in vista delle festività natalizie, quando partirà l'arrembaggio degli ambulanti nelle vie dello shopping, e infatti saranno messe in campo pattuglie interforze.

CARTELLINO ROSSO
Ma in Campidoglio circola anche l'idea di punire i venditori illegali sfruttando le nuove misure concesse dal Ministero dell'Interno. Il daspo urbano, appunto. Una novità che a Roma debutterà con l'approvazione del nuovo Regolamento della polizia urbana, ormai pronto dopo un'incubazione durata mesi. Nella prima bozza del provvedimento si parlava genericamente di una misura contro chi «impedisce la fruizione» di alcuni luoghi. L'obiettivo era sanzionare «qualsiasi comportamento che renda particolarmente gravosa la fruizione di uno dei luoghi indicati, limitandone alla cittadinanza la visibilità e percettibilità delle caratteristiche archeologiche, storiche, naturali e culturali, anche in conseguenza di condotte impeditive o oppositive, potenzialmente idonee ad arrecare turbamento alla destinazione del bene tutelato». Nella versione finale dovrebbe essere menzionato espressamente anche l'abusivismo commerciale, proprio per consolidare la lotta alla contraffazione.
Si allungherà quindi l'elenco di strade e piazze dove potranno essere applicati i divieti, considerando che la prima lista ricalcava principalmente la mappa della movida sregolata; ora invece saranno inseriti anche i punti dove gli ambulanti illegali fanno affari d'oro. E così alla prima infrazione i vigili urbani stileranno un verbale che, di fatto, per i venditori irregolari avrà il valore dell'avvertimento: una multa che oscilla tra i 100 e i 300 euro e un ordine di allontanamento «dal luogo della condotta illecita», firmato dal sindaco. Alla seconda violazione, invece, verrà chiesto alla Questura di diramare un divieto di accesso nella zona individuata dal Campidoglio.
 

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