Roma, l'esercito degli 8mila ambulanti: «Un racket da 4 miliardi l'anno»

Roma, l'esercito degli 8mila ambulanti: «Un racket da 4 miliardi l'anno»
di Mauro Evangelisti
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Giovedì 23 Novembre 2017, 08:00
Per il 64 per cento dei commercianti romani ci sono pochi dubbi: i venditori ambulanti abusivi sono aumentati. Anzi, di tutti i reati, secondo i negozianti della Capitale, questo è quello che più sta dilagando, anche più dei furti e delle rapine. Per il 48 per cento, poi, anche il business della contraffazione sta crescendo. Le due percentuali non coincidono perché ormai gli abusivi hanno scelto, in parte, di dedicarsi alla vendita di merce che non ha una griffe fasulla, in modo da non rischiare una denuncia penale quando si viene scoperti. In sintesi: vendere una borsa con il marchio falso di Gucci è molto più rischioso che commerciare abusivamente per strada le aste per i selfie o le power bank per i cellulari.

FENOMENO CAPITALE
C'è un altro dato interessante che fa capire come a Roma questo fenomeno sia più grave rispetto ad altre zone molto turistiche, un tempo ostaggio dei venditori ambulanti (come la riviera romagnola dove invece grazie a maggiori controlli il fenomeno è stato molto ridimensionato): se nella Capitale abusivi e contraffazione sono aumentati secondo il 64 e il 48 per cento dei negozianti, la percezione su tutta Italia è decisamente più bassa (52 e 40). Questi dati emergono da una ricerca sulla sicurezza svolta dalla Confcommercio e da Gfk Italia dedicata ai fenomeni criminali nel Lazio.
Ma se questo è il punto di vista del negoziante, preoccupato perché l'assedio dell'economia illegale non sembra avere fine, ci sono poi i numeri che raccontano quanto sia ramificata la rete dei venditori ambulanti abusivi, che nel tempo vedono protagonisti, su strada, soprattutto immigrati provenienti dal Senegal e dal Bangladesh, mentre i magazzini dove viene distribuita la merce fa capo a cinesi, ma anche italiani, visto che spesso i prodotti arrivano da Napoli. Secondo alcune stime - ma non esiste ovviamente un dato certo - sono circa 8.000 gli immigrati che gravitano nel business della merce contraffatta e del commercio abusivo per strada. Allora, bisogna affidarsi a una indagine di un'altra associazione di commercianti, la Confesercenti, che ha provato a quantificare il giro di affari a Roma e nel Lazio di questi canali di vendita paralleli.

GRIFFE
Secondo Valter Giammaria, presidente di Confesercenti, ormai il fenomeno nel suo complesso vale oltre 4 miliardi di euro. Attenzione, però, questa non è tutta la torta della contraffazione, che un tempo rappresentava gran parte della merce degli ambulanti abusivi. Oggi la fetta che riguarda le griffe fasulle, su Roma, in un anno vale circa 2,3 miliardi di euro. Al di là dei danni per i commercianti e il degrado che inevitabilmente consegue da una presenza ai ambulanti abusivi davanti ai monumenti di Roma, perché è così grave questo assedio? Spiegano a Confcommercio: «Parliamo anche di un danno alla legalità per il re-investimento o il riciclaggio dei profitti ricavati da attività illecite in altrettanto proficue attività delittuose (droga, armi, etc.) da parte di organizzazioni malavitose o viceversa».
 
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