E' stato arrestato con l'accusa di omicidio volontario Alessandro Popeo, il vigilantes che il 17 settembre scorso uccise con un colpo esploso dalla pistola di ordinanza l'ex convivente, Natascia Meatta, 27 anni.
Non ha dunque retto per la procura di Roma la giustificazione dell'uomo secondo cui il colpo sarebbe partito per errore mentre riponeva la pistola. Il pm Paolo Ielo e il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani hanno contestato a Popeo l'aggravante di aver commesso l'omicidio in presenza della figlia di due anni. Il vigilantes, arrestato dagli agenti del commissariato Casilino, è accusato anche della detenzione di 700 grammi di marijuana. Ad inchiodarlo alcune contraddizioni emerse durante l'interrogatorio e i risultati della perizia balistica.
Il delitto di Natascia Meatta sarebbe maturato in un contesto sentimentale viziato dall'uso di sostanze stupefacenti.
La «pericolosità sociale di Popeo emerge chiaramente dalle modalità dell'azione omicida da lui commessa». Scrive ancora il gip di Roma nell'ordinanza di custodia cautelare. L'omicida «ha freddato la sua ex non curante della presenza della loro figlia di appena due anni facendola assistere attonita alla morte della mamma, dimostrando così una particolare protervia, una incapacità a contenere le proprie pulsioni violente e improvvise» e una «totale non considerazione della vita altrui». In merito alla dinamica il giudice scrive che «anche a voler ritenere plausibili le giustificazioni dell'indagato circa la dimenticanza sull'assenza di sicura delle pistola e del colpo in canna, rimarrebbero non spiegati, in un quadro colposo, il fatto del posizionamento del dito sul grilletto e la pressione, non minima, esercitata». Per il magistrato quella di Popeo è una azione «cosciente, volontaria e consapevolmente diretta a cagionare la morte». L'uomo ha «intenzionalmente sparato a Natascia», forse al culmine di una lite.
Il messaggio su Facebook. «Non possiamo nemmeno darti l'ultimo saluto Natascia ma sappi che io e tutta la mia famiglia, col cuore saremo presenti». È il messaggio che ieri mattina su Facebook Alessandro Popeo, la guardia giurata arrestata con l'accusa di aver ucciso la ex compagna, ha rivolto alla 27enne morta lo scorso 17 settembre. «Avrei evitato questo giorno alla nostra piccola - ha proseguito - per delicatezza e per cercare di lasciargli al massimo quel sorrisone che solo lei sa sfoggiare. La amo con tutto il cuore come ho amato te e ti giuro che farò del mio meglio per tornare a farle sentire quell'amore di cui era circondata, quell'amore che solo io e te sapevamo darle. Vi penso sempre, giorno e notte».