Roma, retata di pusher al Pigneto, chiusi tre locali pubblici, dilaga la truffa del “fumo”

Roma, retata di pusher al Pigneto, chiusi tre locali pubblici, dilaga la truffa del “fumo”
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Mercoledì 18 Maggio 2016, 14:59 - Ultimo aggiornamento: 18:48

Ancora spacciatori in manette al Pigneto. Proseguono i controlli che la Polizia di Stato, su indicazione del questore Nicolò D’Angelo, organizza con l'aiuto degli uomini del commissariato Porta Maggiore, degli agenti del Reparto Volanti, del Nucleo Prevenzione e Crimine, del Reparto Mobile, del Reparto a Cavallo e delle squadre cinofile della Questura di Roma.

Nelle ultime ore sono stati arrestati cinque pusher di Nigeria e Gambia sorpresi mentre vendevano hashish e marijuana ad altrettanti “clienti” italiani. Per quattro di loro si è già svolto il processo con rito direttissimo: sono stati condannati a 6 mesi ai quali il Giudice ha aggiunto il divieto di dimora nell’area del Pigneto. Per tutti l’Ufficio Immigrazione della Questura avvierà le pratiche per l’espulsione dal territorio Nazionale. I clienti degli spacciatori sono stati segnalati al Prefetto quali assuntori. Numerosi poi i sequestri di droga “a carico di ignoti” dovuti all’usanza degli spacciatori di nascondere la merce per recuperarla solo dopo aver concluso la trattativa.

Un ragazzo italiano è stato inoltre denunciato in stato di libertà a piede libero perché trovato in possesso di una spada e di un coltello.


Complessivamente sono state controllate circa 1000 persone, metà delle quali extracomunitarie; circa 100 gli stranieri sottoposti alle procedure di identificazione ed espulsione. Verifiche poi estese anche agli esercizi pubblici. Circa 70 i locali passati sotto la lente di ingrandimento della squadra di polizia amministrativa del Commissariato Porta Maggiore; 3 esercizi pubblici sono stati chiusi per gravi carenze igienico sanitarie, mentre un quarto locale è stato chiuso con ordinanza del Questore per ragioni di ordine pubblico, in quanto abitualmente frequentato da pregiudicati. All’interno inoltre, venivano serviti alcolici a persone già in stato di ebrezza alcolica. Per irregolarità alle normative del settore sono state contestate sanzioni amministrative per 40.000 Euro.

Durante i servizi è emerso un fenomeno che può definirsi una “truffa” nello spaccio: alcuni nordafricani si sono specializzati nella vendita di piccoli involucri che l’acquirente crede contengano “fumo”: in realtà all’interno c’è solo qualche frammento di segatura, pezzetti di legno o erba comune.
Tale truffa è stata all’origine di animate liti tra spacciatori ed acquirenti.

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