Roma, sorelle morte nel rogo del camper: «La madre sotto choc, non riconosce più i figli»

Roma, sorelle morte nel rogo del camper: «La madre sotto choc, non riconosce più i figli»
di Michela Allegri e Lorenzo De Cicco
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Sabato 13 Maggio 2017, 08:19
«Mela non è più lei, non riconosce neanche i figli. Sono stata a trovarla due volte, ma è svenuta, l'ha dovuta alzare mio marito». Ha la voce rotta dall'emozione la zia di Elizabeth, Francesca e Angelica, mentre racconta l'incubo in cui è piombata la famiglia Halilovic dopo il rogo del camper di martedì notte. «È scioccata. Non so quando si riprenderà, se si riprenderà, queste tragedie ti segnano per la vita», si sfoga Mirsada, sorella della mamma delle tre sorelle Halilovic, appena terminata la commemorazione che si è tenuta ieri sera in via Ugo Guattari, sul luogo dell'incendio, invaso dai fiori degli abitanti del quartiere. «La verità? Noi della famiglia non sapevamo dove fossero andati dopo avere lasciato il campo. Lei mi veniva sempre a trovare, in via Gordiani. Ma ho scoperto solo dopo la tragedia che da più di un mese abitava in questo posto».

LE INDAGINI
Intanto, per quanto riguarda l'indagine, sarà necessario estrarre il profilo genetico delle vittime, visto che i cadaveri sono completamente carbonizzati e non è possibile procedere al riconoscimento. Ad occuparsi dell'accertamento, una biologa nominata dalla procura, che affiancherà Antonio Oliva, incaricato di eseguire l'autopsia sui cadaveri delle sorelle Halilovic. Il medico legale avrà sessanta giorni di tempo per consegnare i risultati, anche se sul motivo del decesso sembrano non esserci dubbi. Le piccole Francesca e Angelica, di 10 e 4 anni, e Elizabeth, ventenne, sono morte nel rogo doloso della roulotte parcheggiata a Centocelle, dove vivevano con il padre Romano, la mamma Mela e altri 8 fratelli. Il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e il pm Antonino Di Maio indagano per omicidio volontario plurimo. E scavano nel passato del capofamiglia, fatto di screzi, indagini penali, estorsioni. Il sospetto degli inquirenti è che il movente della strage di Centocelle sia una vendetta, un regolamento di conti tra rom, forse di etnie diverse. La famiglia Halilovic, di origine bosniaca, è fuggita in massa da due insediamenti: quello a La Barbuta e quello in via Salviati. Romano aveva molti nemici e una sfilza di precedenti. È stato a lungo considerato dai connazionali un piccolo boss. Poi, è stato costretto a fuggire. Forse, aveva pestato i piedi alle persone sbagliate. I killer, comunque, avrebbero le ore contate. Per gli investigatori sarebbero almeno tre. Uno di loro è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza del centro commerciale mentre mercoledì lanciava una molotov contro la roulotte, che era stata cosparsa di liquido infiammabile.