Roma, emergenza rifiuti: un summit anticaos con le città del Lazio

Roma, emergenza rifiuti: un summit anticaos con le città del Lazio
di Mauro Evangelisti
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Lunedì 8 Maggio 2017, 07:42 - Ultimo aggiornamento: 19:48

La Regione vuole convocare un summit sui rifiuti. Attenzione, non solo chiamando Roma, ma anche tutte le altre città del Lazio in cui ci sono impianti che trattano e smaltiscono i rifiuti. L'idea è quella di preparare un piano, insieme a Roma Capitale con cui però non sono mancate le polemiche nelle ultime ore, per programmare la gestione dei rifiuti di qui alla fine dell'anno, sulla base del potenziale di ogni impianto. Anche in Regione pensano che quanto affermato dall'assessore all'Ambiente di Roma Capitale, Pinuccia Montanari, in un'intervista al Messaggero («la crisi sarà superata in una settimana») sia realistico. Ma nell'entourage dell'assessore regionale ai Rifiuti, Mauro Buschini, temono che a luglio possa esserci una nuova situazione di difficoltà perché molti degli inceneritori che ricevono il materiale prodotto negli impianti di trattamento romani si fermeranno per manutenzione. Intanto, per ampliare le destinazioni dei cdr, si stanno valutando nuovi accordi con l'Emilia-Romagna. Non solo: il 3 marzo l'assessore Montanari ha scritto una lettera alla Rida di Aprilia (Latina) chiedendo di aumentare la quantità di rifiuti romani lavorati nel suo impianto di trattamento («sino al massimo consentito di 12-13 viaggi al giorno»); la società ha risposto che li avrebbe accettati solo per 2 giorni, limitandosi a un numero di viaggi più bassi successivamente perché che la Regione «non ha individuato una rete integrata per lo smaltimento finale».

CONSIGLIO COMUNALE
Su un altro fronte, quello di Palazzo Senatorio, Fratelli d'Italia ha presentato la richiesta della convocazione di un consiglio comunale straordinario sul caos rifiuti: «Chiediamo al sindaco di riferire in aula Giulio Cesare». L'assessore Montanari in prima linea in queste settimane difficili ieri ha svolto delle ispezioni in tutta la Capitale per verificare che la raccolta dei rifiuti stesse realmente recuperando il terreno perduto. «Gli operatori di Ama stanno lavorando h24 - racconta - molti quartieri sono stati già ripuliti». Va anche detto però che vi sono ancora molte strade sporche (magari i cassonetti sono stati svuotati, ma i sacchetti sono sui marciapiedi, come in alcuni tratti della Cassia e della Prenestina). E restano i disagi di chi abita vicino all'impianto di trattamento di via Salaria, che diversamente dalle promesse sta lavorando a pieno regime: «Il cattivo odore è insopportabile - spiegano da Villa Spada - non possiamo aprire le finestre». Ma sul fronte dell'Ama questa sarà una settimana decisiva anche per un altro motivo. Il piano industriale è stato adottato il 5 maggio, ma per ora non è stato reso pubblico. Deve avere il via libera finale di Roma Capitale e probabilmente se ne parlerà giovedì quando molte cose potrebbero cambiare in Ama. Per quel giorno è stata convocata l'assemblea dell'azienda e in quella sede il socio unico - vale a dire Roma Capitale - dovrà insediare il nuovo consiglio di amministrazione formato da tre componenti. Da quanto si sa, però, il piano industriale riflette il piano per la gestione dei materiali post consumo presentato un mese fa dalla Montanari insieme alla Raggi. Ma sui famosi tre impianti per il compostaggio neppure il piano industriale indica dove saranno realizzati, particolare non proprio secondario.