NODI
Il nodo però è un altro: anche se Roma Capitale, Regione Lazio e Ama sono certi che l'intesa ci sarà, l'assessore Fratoni invita alla prudenza. «Molto semplicemente non ho avuto ancora modo di parlarne con il presidente Enrico Rossi - ricorda - in queste ore stiamo affrontano un allarme rosso per il maltempo, dunque abbiamo problemi più urgenti. Ci sono ancora approfondimenti da fare, perché dopo che i rifiuti indifferenziati romani saranno stati trattati, ciò che verrà prodotto dovrà andare parte in discarica, parte degli inceneritori. Bene, quel tipo di impianti sono già al limite anche da noi, dobbiamo capire se possiamo permetterci di aiutare Roma. Non dico che diremo no, dico che dobbiamo ancora decidere». In sintesi: la spazzatura indifferenziata non può andare nelle discariche senza essere lavorata. Per questo l'Ama è spesso in difficoltà, perché le soluzioni di Roma e Lazio (due tmb di proprietà, altri due di Colari a Malagrotta, altri a Frosinone, Viterbo e Aprilia) se ci sono dei contrattempi, non reggono il peso di tutti i rifiuti indifferenziati prodotti (circa 3.000 tonnellate al giorno). Per questo, ora che è scaduto l'accordo con Enki per l'Austria, Virginia Raggi ha scritto una lettera alla Regione Lazio perché concluda accordi con Toscana e Abruzzo. Per la Toscana, in particolare, il contratto che Ama vuole siglare con alcune società pubbliche della regione confinante, prevede lo smaltimento di 20mila tonnellate per sei mesi. Il costo dell'operazione non è ancora noto. Per quanto riguarda l'Abruzzo, la delibera nella giunta regionale dovrebbe essere discussa domani. Resta però una certezza: se non si trovano alternative, le prossime festività natalizie potrebbero vedere un peggioramento della situazione che già è critica, sia pure a macchia di leopardo.
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