Rifiuti a Roma, Raggi: «Così tagliamo la Tari». E blinda ancora la Muraro

Rifiuti a Roma, Raggi: «Così tagliamo la Tari». E blinda ancora la Muraro
di Mauro Evangelisti
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Mercoledì 10 Agosto 2016, 10:09 - Ultimo aggiornamento: 11:28

Dalla tariffa a punti alla chiusura dell'impianto del Salario fino alla riorganizzazione del servizio di raccolta. Ci saranno anche alcune proposte nell'intervento di oggi del sindaco nel pieno della tempesta rifiuti. Il discorso di questa mattina di Virginia Raggi è stato limato fino all'ultimo e se ne è parlato anche ieri nel corso della giunta comunale. E se è vero che, nella risposta sui rifiuti all'interrogazione di Michele De Biase, ci sarà una blindatura dell'assessore Paola Muraro, che in qualche modo resterà agli atti anche in caso di sviluppi futuri che pure sono già stati ventilati dall'assessore Paolo Berdini («se sarà indagata, dovrà dimettersi) l'obiettivo del Movimento 5 Stelle è quello di uscire dall'angolo. In sintesi: sarà spiegato cosa è stato fatto fino ad oggi e cosa s'intende fare in autunno. In particolare due i provvedimenti possibili sul tavolo: il primo è la sospensione dell'attività dell'impianto di trattamento di via Salaria entro la fine dell'anno; la seconda è la sperimentazione della tariffa puntuale in alcuni quartieri, sempre entro dicembre, quella ipotizzata anche nel programma e che prevede di fare pagare di meno a chi ricicla di più, a chi fa meglio la differenziata e produce meno rifiuti.

TRANQUILLA
C'è anche il nodo del direttore generale di Ama, per la cui scelta però ci sono non poche difficoltà. Ieri la Muraro sul rischio di perdere il posto ha spiegato: «Sono tranquilla, ci sono cose più serie nella vita. Le frasi di Berdini? Chiedete a lui». Torniamo alla strategia di oggi. In primis, come annuncia il capogruppo M5S, Paolo Ferrara, si tenterà di dimostrare che il movimento è compatto. «Le colpe sono di chi oggi ci attacca, non nostre». Ieri su un Meetup (Parlamento 5 Stelle) è stato chiesto: la Muraro si deve dimettere? Una solida maggioranza (su 190 partecipanti) ha risposto no, ma va anche detto che il 34 per cento invece ritiene che l'assessore vada rimossa. La linea dei 5 Stelle è anche quella (sempre molto amata) del complottismo: la colpa è dei giornali, in realtà la città è pulita. Sì, appare assai arduo sostenerlo dopo che la Muraro in diretta Facebook ha svolto dei blitz al Tmb di Rocca Cencia e nella sede dell'Ama di via Calderon de la Barca in cui ha attaccato, duramente, i dirigenti dell'azienda perché Roma non era pulita. E la stessa Raggi parlò di pre emergenza. Però oggi si affermerà il contrario, come già ben spiega ciò che ha scritto sulla sua pagina Facebook un consigliere comunale M5S, il presidente della commissione Ambiente, Daniele Diaco: «L'emergenza rifiuti è finita o non è mai esistita? Più che altro possiamo paragonarla ad una macchina del fango creata per sferrare un attacco ad hoc al governo del Movimento 5 Stelle a Roma».
 
IDEE
Ma vediamo alle proposte. «La tariffa puntuale era prevista nel nostro programma», ricorda Ferrara. L'idea è partire, in forma sperimentale, in un quartiere. Due le possibili formule: piccole isole ecologiche in cui il cittadino conferisce i rifiuti, usando una carta con un chip che registra la quantità di non riciclabile consegnato, in questo modo chi differenzia meglio paga meno di Tari (tariffa dei rifiuti); l'alternativa, stando all'esperienza in altre città, è applicare la puntuale in quelle zone (ad esempio il IX Municipio) in cui il porta a porta è più diffuso. Sulla necessità di chiudere o, quanto meno, di sospendere l'attività in vista della manutenzione straordinaria, l'impianto di trattamento di via Salaria, la Muraro si era pronunciata anche nella diretta Facebook. Davvero sarà possibile fare a meno di un impianto che può trattare 200mila tonnellate di rifiuti all'anno? Da novembre i margini potrebbero esserci, visto che già sono stati consegnati in Regione una parte dei moduli per il trasferimento di rifiuti non trattati in Germania (ma in realtà andranno anche in Austria), sulla base di un contratto firmato dall'ex presidente Fortini con il consorzio Enki, che da novembre consentirà di portare all'estero fino a 500 tonnellate al giorno. A questo, si aggiunge il piccolo contributo del tritovagliatore di Ama attivato in queste ore a Rocca Cencia (100 tonnellate al giorno) e la conferma dell'accordo con l'Abruzzo (41mila tonnellate all'anno). In via Salaria resterebbe solo il centro di trasferenza.