Roma, marciapiedi vietati ai pedoni: immondizia a terra da giorni

Roma, marciapiedi vietati ai pedoni: immondizia a terra da giorni
di Andrea Bulleri e Mauro Evangelisti
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Mercoledì 6 Dicembre 2017, 08:02
All'Appio e al Tuscolano sui marciapiedi si stanno formando le montagne di rifiuti; spazzatura fuori dai cassonetti anche nella zona di via Medaglie d'Oro e in Prati, nelle strade del commercio; la raccolta va a singhiozzo anche a nord, sulla Cassia. Ecco, che il caos rifiuti a ridosso dell'Immacolata e del Natale si sta materializzando, a causa degli impianti di trattamento pieni e di un'alta percentuale di mezzi dell'Ama in avaria. A questo si aggiunte il problema della carta, gettata dagli esercizi pubblici, che a lungo resta sui marciapiedi. Colpa degli operatori che non rispettano gli orari o dell'Ama che non è puntuale nei passaggi?

REAZIONI
«Ci siamo dovuti attaccare al telefono per una settimana prima che l'Ama venisse a ritirare i cartoni fuori dalla porta». Non ci stanno, i titolari di bar e ristoranti del centro, a prendersi la colpa per i rifiuti che sommergono i marciapiedi fuori dai locali. Uno spettacolo desolante, per le centinaia di turisti e residenti che ogni giorno sono costretti a fare lo slalom tra sacchetti maleodoranti e scatoloni accartocciati. Da Testaccio a Trastevere, dal Ghetto a Campo dei Fiori, basta farsi un giro intorno all'orario di chiusura dei pubblici esercizi per trovare gabbiani e roditori intenti a banchettare davanti alle serrande abbassate. Una situazione per la quale i ristoratori possono fare ben poco. «Mille volte abbiamo segnalato agli uffici del Comune e del Municipio che l'attuale sistema di raccolta dei rifiuti non corrisponde alle reali necessità dei ristoratori», lamenta Fabio Spada, presidente di Fipe Confcommercio. Che non nasconde la propria delusione per le parole pronunciate ieri sul Messaggero dal direttore operativo dell'Ama Massimo Bagatti, secondo il quale parte della responsabilità per le strade sporche è da addossare anche ad alcuni esercenti poco attenti nel rispetto delle regole del conferimento. «Se un bar chiude alle 11 e il passaggio dei mezzi è previsto all'una di notte, gli scatoloni staranno per due ore in mezzo alla strada sbotta Spada e magari li vedono migliaia di turisti. Addossare le colpe a noi è molto semplice, ma è lo stesso direttore ad ammettere tutti i limiti di Ama nella raccolta». Alessandra, che gestisce lo storico ristorante Felice a Testaccio, è sul piede di guerra: «Spesso la sera lasciamo i sacchi dei rifiuti fuori dalla porta, ma la mattina li ritroviamo ancora lì. E così siamo costretti a riportarli dentro fino alla sera successiva». I regolamenti del Comune parlano chiaro, e prevedono multe salate per l'abbandono dei rifiuti in strada durante il giorno. «Non ci sono alternative spiega un dipendente della trattoria Lo Scopettaro non possiamo tenere i rifiuti all'infinito». E spesso, se i camion della raccolta non passano, l'unica possibilità è attaccarsi al telefono: «Dopo tre giorni di mancato ritiro, abbiamo dovuto chiedere più volte che venissero a prendere i cartoni», dicono dal ristorante della chef stellata Cristina Bowerman di piazza dell'Emporio. Stessi problemi da Trastevere a Campo dei Fiori. Quella dei rifiuti che straripano dai cassonetti, però, è una piaga che accomuna tutte le zone, con i pedoni costretti allo slalom. Dal Flaminio al Quadraro, la rabbia dei residenti corre sui social: Cartoline da Roma, scrive su Instagram Michela, postando una foto da via Lucio Sestio invasa dall'immondizia.
 
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