Allarme rifiuti, i medici e il rischio sanitario: picco di malattie per morsi di topi

Allarme rifiuti, i medici e il rischio sanitario: picco di malattie per morsi di topi
di Maria Lombardi
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Venerdì 12 Agosto 2016, 08:56
Non è ancora allarme sanitario ma il rischio c'è. «È un'emergenza, quella dei rifiuti e dei pericoli per la salute, da prendere sul serio. Senza creare paure», avverte Aldo Morrone, primario e coordinatore scientifico dell'Istituto Dermatologico San Gallicano all'Eur. La spazzatura in strada aumenta e insieme ai sacchetti abbandonati accanto ai cassonetti si moltiplicano gli animali: topi, zanzare, mosche, cimici, ragni, gabbiani. Vivere in una città bestiale popolata da così tanti insetti, roditori e volatili non fa bene, anzi fa malissimo. Ne sanno qualcosa i dermatologi che in questi ultimi mesi hanno visitato molti ma molti pazienti in più. «É aumentato del trecento per cento il numero delle persone che si rivolgono a noi per problemi legati a punture d'insetto», spiega Morrone.

LE VISITE
Tanto è vero che dalla scorsa primavera al San Gallicano hanno aperto un servizio a cui ci si può rivolgere senza prenotazione, una specie di pronto soccorso per la pelle. «I bambini e gli anziani sono più a rischio. In alcuni soggetti il contatto con gli insetti crea cancrene localizzate o infezioni. Nei bambini che si grattano si può manifestare l'impetigine contagiosa che infetta altri bambini».
Ma che relazione c'è tra i rifiuti e gli insetti? Colpa della spazzatura lasciata sui marciapiedi se c'è questo preoccupante picco di punture d'insetto? Sì, è colpa dei sacchetti. «Gli insetti si moltiplicano ovunque c'è acqua. Gli scarti organici sono un luogo ideale dove sopravvivere, deporre le uova e dunque proliferare. La situazione è a rischio ma non da adesso. Negli ultimi tempi si nota però un netto aumento di insetti: zanzare, mosche, cimici, pulci, ragni, vespe, api, imenotteri. E di conseguenza di punture. Il rischio va dalle infiammazioni alle infezioni alla morte. Nel caso di punture sulle labbra si possono scatenare reazioni allergiche, si chiude la glottide e non si riesce più a respirare». Senza contare che questi insetti possono trasformarsi. E la zanzara tigre che si trova dalle nostre parti diventare veicolo della Zika. «Non esistono più malattie che colpiscono un continente si e l'altro no». La globalizzazione è pure nelle epidemie.
Tornando ai rifiuti, gli insetti infestano anche gli animali che vanno a rovistare e si moltiplicano ancora di più. Rifiuti alimentari ad altissimo rischio, ma anche mobili e materassi lasciati in strada, veicolo di diffusione degli acari.
 
LA RACCOLTA
E i topi? «Di solito non aggrediscono, anche se vediamo diverse persone morse da topi. Più che in passato perché se trovano cibo in strada i topi ovviamente aumentano. Il rischio è quello della diffusione della leptospirosi, gravissima malattia infettiva trasmessa anche dai roditori». I gabbiani si sono trasferiti in città attirati dalle montagne di rifiuti e sono particolarmente aggressivi, impossibile tenerli lontani dai cassonetti.
«Si è visto che nell'eliminazione delle patologie i fattori ambientali sono determinanti», aggiunge Morrone. «E i rifiuti sono la cosa peggiore che esiste. Se si vogliono eliminare i rischi è necessario mantenere un'ambiente cologicamente corretto». E non basta liberare i cassonetti, aumentare la differenziata, tenere più pulite le strade. «La differenziata va fatta bene, altrimenti diventa un problema. I sacchetti vanno ritirati in tempi rapidi, se si lasciano davanti casa ecco che di nuovo si determinano le condizioni per il moltiplicarsi di insetti. L'emergenza c'è e va affrontata seriamente senza creare allarmismi».