Ricapitolando: nei giorni scorsi è emerso il caso della quota variabile della Tari che veniva moltiplicata, indebitamente, anche sulle pertinenze. In sintesi: su un appartamento di 100 metri quadrati e pertinenze di 20, in alcune città si è pagato per 120 metri quadrati per poi chiedere però in aggiunta anche la quota sulle pertinenze (su cui di fatto si pagava due volte). Questo problema riguarderebbe circa 800 comuni in Italia, ma fino ad oggi si è sempre detto che Roma non compariva nella lista. Ieri però il presidente del Movimento Difesa Cittadino, Francesco Luongo, ha spiegato: «All'elenco delle città coinvolte nello scandalo Tari si potrebbe aggiungere anche la Capitale. Dopo un esame approfondito delle varie delibere del Campidoglio e in particolare della 3 del 2017 ci siamo accorti che non vengono indicate da nessuna parte le tariffe a metro quadro, per le quote (fissa e variabile) che compongono la Tari per le utenze domestiche. E questo anche negli allegati. Il consumatore non può sapere se la tariffa dei rifiuti che paga è giusta oppure no, perché nella delibera del Comune si fa riferimento solo al coefficiente e al piano finanziario dove non sono neppure specificate nel dettaglio». Secondo Luongo i conti non tornano anche conteggiando la Tari con il calcolatore on line sul sito di Ama.
REPLICA
Alcuni numeri: in totale la Tari vale 650 milioni di euro all'anno, ma le utenze domestiche interessano una fetta di circa 200 milioni di euro. Di questi, la parte di Tari che riguarda le pertinenze arriva a 4-5 milioni di euro. Se errori ci sono stati, difficilmente si andrà oltre pochi euro per utente. Comunque ad Ama respingono questa ricostruzione: «Le informazioni sui coefficienti relativi alle utenze domestiche sono rilevabili sul retro della fattura Tari su cui viene fornita la ripartizione del tributo tra parte fissa e variabile». Ma come mai non c'è corrispondenza tra quanto risulta dal contatore on line di Ama e la bolletta? «Il calcolo della tariffa è facilmente ricavabile sul nostro sito, inserendo i metri quadrati complessivi dell'immobile e il numero degli occupanti. L'importo però è riferito a un intero anno, mentre la bolletta a domicilio è su base giornaliera, computando i giorni effettivi del primo e del secondo semestre. Il totale corrisponde con quello che emerge dal calcolo on line».
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