Rifiuti, il ministro Galletti: «Sull'immondizia romana Marino trovi una soluzione»

Rifiuti, il ministro Galletti: «Sull'immondizia romana Marino trovi una soluzione»
di Mauro Evangelisti
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Sabato 5 Aprile 2014, 08:39 - Ultimo aggiornamento: 15:14
​Se vero che Roma a un passo dall’emergenza rifiuti, Comune e Regione non possono pensare di scaricare sul Governo le loro responsabilit ripete il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, che ha convocato per mercoledì il sindaco Ignazio Marino, insieme al presidente della Regione, Nicola Zingaretti e al prefetto Giuseppe Pecoraro. Si tratta di un film già visto: Roma è in difficoltà e chiede aiuto al governo.



Venerdì il sindaco ha spiegato: il 26 maggio non saprò dove portare i rifiuti. Quanto è preoccupato ministro Galletti? Teme davvero che a Roma vivremo lo stesso dramma di Napoli?

«Voglio vederci chiaro. Lungi da me l’idea di dare giudizi o sputare sentenze su come i sindaci e i presidenti di Regione hanno gestito la questione rifiuti. Certo, spetterà ai cittadini giudicare, quando si voterà. Il mio compito, però, è richiamare tutti alle rispettive responsabilità. Vale per Roma, ma vale per tutti i territori. Vale per i rifiuti, ma vale anche per altri settori come il dissesto idrogeologico o la questione dell’acqua».



Cosa proporrà al sindaco Marino?

«Sia chiara una cosa: il mio Ministero non sarà un alibi per nessuno per non adempiere alle proprie funzioni. E nessuno pensi che il commissario sia la panacea di tutti i mali, anche perché la realtà ha dimostrato che così non è. Vanno individuate soluzioni per scongiurare situazioni di emergenza che potrebbero comportare gravi disagi ai cittadini romani e ledere l’immagine della Capitale e dell’intero Paese».



Cosa farà allora di fronte allo spettro dell’emergenza dei rifiuti a Roma, la Capitale del Paese?

«Io posso avere la funzione di facilitatore. Ma solo se gli amministratori locali si presenteranno con un piano credibile, anche dal punto di vista ambientale. Penso, ad esempio, all’aumento della raccolta differenziata. Faremo di tutto per velocizzare le procedure, per abbreviare i tempi di realizzazione di un piano e diminuire gli svantaggi economici e pratici che queste soluzioni possono comportare per i cittadini. Ma ripeto: io ho convocato per mercoledì il Comune di Roma, la Provincia, la Regione e la prefettura, ma per le rispettive responsabilità dovranno essere loro a dirci cosa fare per evitare che non accada ciò che il sindaco Marino ha pronosticato. Voglio delle proposte: Marino non può dirmi solo che la città sarà sepolta dai rifiuti, deve dirmi come evitarlo».

Roma è ostaggio del grande bubbone di Malagrotta, di impianti di trattamento che fanno capo a un gruppo privato travolto da una inchiesta giudiziaria.



Serviranno nuovi impianti?

«Ci sono varie opzioni. Velocizzare il potenziamento della differenziata o ricorrere ad altri impianti. Ma non tocca a me decidere. Io svolgerò il mio compito: valutare l’impatto sull’ambiente che comporterà le soluzioni che mi proporranno».



Lei non chiude alla nomina di un commissario per l’emergenza rifiuti a Roma richiesta dal sindaco?

«Ci potrà essere anche un commissario, ma non potrà essere lui a indicare la soluzione dei problemi. Avrà compiti ben definiti».



A Roma serve una nuova discarica? Attualmente gli scarti degli impianti di tmb vengono trasferiti, pagando caro questo servizio (25 milioni di euro all’anno), in altre regioni del Paese.

«In emergenza si fa quel che si può. In prospettiva, il concetto di discarica è superato. Bisogna programmare tenendo conto di nuove e più avanzate tecnologie. Ogni soluzione deve essere anche economicamente sostenibile. E di certo Roma deve diventare autosufficiente. Serve un sistema integrato dei rifiuti, come avviene nelle altre città. La grande sfida sarà passare dall’emergenza alla programmazione, una svolta culturale, una filiera per la gestione virtuosa dei rifiuti. Altrimenti presto i problemi si ripresenteranno».



Ha parlato con il presidente del Consiglio Matteo Renzi di questa emergenza che ancora una volta interessa Roma?

«Renzi, naturalmente, ha a cuore i problemi di Roma, ma c’è un ministro dell’Ambiente che si occupa di questo tema».
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