Rifiuti, inchiesta su Malagrotta: l'Antimafia in campo a Roma

Rifiuti, inchiesta su Malagrotta: l'Antimafia in campo a Roma
di Michela Allegri e Lorenzo De Cicco
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Venerdì 29 Luglio 2016, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 30 Luglio, 09:14

Sul ciclo dei rifiuti della Capitale indaga anche la Direzione distrettuale Antimafia. Daniele Fortini, il presidente dell'Ama, la partecipata del Campidoglio da 8mila dipendenti che si occupa dell'immondizia, ieri è stato ascoltato, per oltre cinque ore, dal pm Alberto Galanti come persona informata sui fatti. Il manager, in rotta di collisione con la giunta di Virginia Raggi tanto da avere già annunciato le sue dimissioni per il 4 di agosto, è arrivato nella cittadella giudiziaria di piazzale Clodio alle 15. Ed è uscito dopo le 20. Tanti gli argomenti trattati, per aiutare i magistrati a fare luce su una vicenda che ha già portato all'apertura di tre diverse inchieste. L'ultima, recentissima, è coordinata proprio dalla Dda di Roma.

L'IMPIANTO DI CERRONI
Il colloquio di ieri è partito dal tritovagliatore di Rocca Cencia, di proprietà del ras del rifiuti Manlio Cerroni, ora affittato alla ditta Gino Porcarelli srl. Si tratta dell'impianto che l'assessore all'Ambiente della giunta Raggi, Paola Muraro, fino a qualche giorno fa voleva sfruttare per far uscire Roma dall'emergenza. E che però si ritrova al centro di un'inchiesta penale. Il pm Galanti procede infatti per reati pesanti: truffa, frode e associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti. Tanto che ieri lo stesso Fortini ha chiesto alla sindaca «di requisire la struttura con un'ordinanza», per poterla adoperare. «Ai pm ho rappresentato una situazione anomala e per certi versi stravagante - ha detto Fortini uscendo dalla Procura - Ci sono molte irregolarità, che ho spesso denunciato. Una su tutte: non esisterebbe un contratto che regoli i rapporti tra la Colari di Cerroni e l'Ama per l'uso del tritovagliatore. Non ci sarebbe mai stata una gara d'appalto. Altre stranezze riguardano il procedimento con cui venne autorizzata la dislocazione dell'impianto, i prezzi, le autorizzazioni e le forniture».

MALAGROTTA
Ma gli inquirenti hanno chiesto al manager anche chiarimenti in merito agli impianti Tmb (Trattamento meccanico-biologico) di Roma: due sempre di Cerroni, accanto all'ex discarica di Malagrotta; e due di Ama (uno a Rocca Cencia, l'altro in via Salaria), realizzati dalla Sorain Cecchini Ambiente, sempre del gruppo Colari. Sono gli stessi impianti in cui, fino al giugno scorso, ha avuto un ruolo di responsabilità l'assessore Muraro che per 12 anni, prima dell'attuale incarico, è stata consulente della municipalizzata. Anche in questo caso la Procura indaga per truffa e frode nelle pubbliche forniture. L'ipotesi è che queste strutture smaltiscano e abbiano smaltito meno rifiuti rispetto a quanto dichiarato, in modo da risparmiare sui costi e incrementare le entrate.
 
I MANAGER COINVOLTI
L'inchiesta ha appena fatto un balzo in avanti. Il pm ha iscritto i primi nomi sul registro degli indagati: alcuni funzionari della municipalizzata e alcuni dipendenti delle ditte di Cerroni. Non è tutto: ieri i carabinieri del Noe hanno sequestrato documentazione utile alle indagini. Si tratta della seconda operazione dei militari nel giro di poco tempo: tre giorni fa hanno acquisito gli incartamenti relativi al Tritovagliatore di Rocca Cencia, dai contratti stipulati con il Campidoglio e con la Regione, alle carte che descrivono il tipo di rifiuti trattati.
C'è anche un'altra ipotesi, inquietante, al vaglio dei magistrati. Ed è che gli impianti producano scarti non conformi alla legge: la frazione organica in uscita potrebbe essere difforme rispetto a quanto prescritto nelle autorizzazioni. Per verificare questa circostanza, il pm ha disposto una consulenza tecnica urgente sugli stabilimenti. Sul lavoro svolto negli impianti Tmb dall'assessore, e su eventuali documenti a sua firma, Fortini, nei corridoi della Procura, ha preferito non commentare. Le denunce fatte dal manager sono in tutto 14. «Quando una cosa non torna dal punto di vista del procedimento amministrativo o dei rapporti finanziari è opportuno che intervenga la magistratura», ha concluso Fortini.