La commissione bilancio di Roma Capitale ha approvato la delibera sulla Tari, la tariffa dei rifiuti. In linea di massima, si va a un aumento per le tasche dei cittadini del 4 per cento. Il costo del servizio, nel suo complesso, passa da 676 a 744 milioni di euro. L’Ama conta di recuperare 28 milioni puntando su una maggiore efficienza, per questo il contro finale scende a 715 milioni. Ma non basta. Osserva Marcello De Vito, capogruppo di M5S: «Nella delibera si precisa che nell’importo oggetto di tassazione rientra pure l'Iva: il totale è dunque di 715 + 72= 787 milioni di euro, cosa che potrebbe risultare illegittima in virtù di una sentenza della Corte Costituzionale. C’è poi una beffa: si parla di aumenti mentre le nostra strade sono invase dai rifiuti». Alfredo Ferrari, Pd, presidente della Commissione bilancio, replica: è iniziato un processo di risanamento dell’Ama. E aggiunge: «Proporrò un emendamento al regolamento della Tari affinché vengano reintrodotte le agevolazioni sulla tariffa che spettavano alle scuole comunali».
STANGATA
E mentre si discute sul futuro della tariffa dei rifiuti, a Testaccio scatta la rivolta contro le multe a tappeto sulla differenziata. «È come se un residente del nostro condominio avesse lasciato l’auto in doppia fila, ma la multa fosse poi arrivata a tutti».
PER STRADA
Ma il problema più grave è rappresentato dalla raccolta e dallo smaltimento in affanno. Gli impianti sono insufficienti e in molte zone di Roma i cassonetti sono stracolmi. L’assessore all’Ambiente, Estella Marino: «Stiamo lavorando per cercare di strutturare il sistema in modo che gli impianti di trattamento dell'indifferenziata lavorino 7 giorni su 7. Ad oggi lavorano 6 su 7 ed anche questo è causa di problemi». C’è anche il nodo del no della Provincia al nuovo impianto di stoccaggio (fino a 2 mila tonnellate al giorno) dei rifiuti a Ponte Malnome. L’assessore Marino: «Sia chiaro, non stiamo parlando di una nuova discarica. Dato che c'è il problema degli impianti di Tmb, che sono rigidi da un punto di vista del ciclo dei rifiuti, a volte abbiamo necessità di individuare un'area di stoccaggio per poi poter trattare i rifiuti». Tesi dell’Ama: in dieci giorni otterremo l’approvazione dell’impianto di Ponte Malnome da parte della Provincia, porteremo un'integrazione documentale che dovrebbe convincere Palazzo Valentini a dare l'ok al nuovo sito di stoccaggio nell’area a ridosso di Malagrotta.
Ma dalla minoranza attaccano. Giovanni Quarzo, consigliere comunale di Forza Italia: «Su Ponte Malnome la sinistra è a un passo dal ridicolo». Dario Rossin, sempre Forza Italia: «Difenderemo i contribuenti di Roma dall’inefficienza dell’Ama».