Ama, nuovi impianti a Rocca Cencia e Guidonia, braccio di ferro su Ostia

Ama, nuovi impianti a Rocca Cencia e Guidonia, braccio di ferro su Ostia
di Mauro Evangelisti
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Sabato 17 Giugno 2017, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 12:17
Scontro e tensioni sull'impianto dei rifiuti di Ostia. Ma al di là delle polemiche, contano le carte. Rivediamo le date. Il 9 maggio l'Ama, d'accordo con l'assessorato alla Sostenibilità ambientale guidato da Pinuccia Montanari, invia una richiesta alla Regione per attivare il tritovagliatore in via dei Romagnoli, 1167. Si tratta di un impianto che lavora i rifiuti, anzi come spiega Ama, l'impianto serve «a un urgente recupero di rifiuti speciali non pericolosi», 30.000 tonnellate all'anno. La Regione risponde ad Ama e chiede un'integrazione, altri documenti.

Nel frattempo nel Movimento 5 Stelle esplode il caso: Paolo Ferrara è il capogruppo ed è di Ostia e chiede di fermare il progetto. Ieri mattina, dopo che il Messaggero ha raccontato come l'iter sia ormai completato, su Facebook ha scritto che il tritovagliatore a Ostia non si farà mai. Quindi è stata ritirata la richiesta di autorizzazione da parte dell'Ama? Leggendo quanto scrive Ferrara sembra di sì.

Eppure le carte, quelle che contano più di un post su Facebook (almeno per ora), dicono altro: l'8 giugno l'Ama invia alla Regione proprio la documentazione richiesta per autorizzare il tritovagliatore a Ostia: la relazione acustica. In sintesi: Ama, azienda municipalizzata (dunque fa capo alla giunta Raggi), conferma la richiesta di autorizzazione dell'impianto a Ostia. Non la ritira, neppure evita di mandare la documentazione per congelare l'iter. Attenzione, come spiegato ieri dal Messaggero si tratta di un impianto da usare solo in caso di emergenza rifiuti, non in modo strutturale. Ora però è in corso una sorta di braccio di ferro, tra le ragioni dei tecnici che da qualche parte devono posizionare l'impianto e M5S che non vuole toccare Ostia, visto che a ottobre si andrà al voto al X Municipio. C'è anche la possibilità che quel tritovagliatore - inizialmente previsto a Rocca Cencia, poi spostato a Ostia - alla fine venga deviato in un altro territorio, ma poi bisognerebbe richiedere un'altra autorizzazione ma soprattutto spiegare ai cittadini del quartiere prescelto perché da loro va bene, ma a Rocca Cencia e a Ostia no.

IL PIANO
La giunta Raggi ha anche assicurato ai cittadini che abitano vicino a via Salaria di ridurre nei prossimi mesi la quantità dei rifiuti trattati nel tmb, ma senza impianti alternativi non si può mantenere questa promessa. Ora la giunta Raggi guarda in due direzioni. La prima fu indicata dall'ex assessore all'Ambiente, Paola Muraro, che chiese di usare il tritovagliatore privato a Rocca Cencia (Cerroni lo ha ceduto a un altro imprenditore, Porcarelli). Si attende a breve l'autorizzazione. La municipalizzata (anche se nessuno lo dirà mai) scommette molto sul via libera all'impianto di trattamento di Guidonia (Cerroni), che ha avuto il sì della Regione e il no del Mibac e ora l'ultima parola spetta alla presidenza del Consiglio. In Regione, Mauro Buschini, assessore ai Rifiuti, è infuriato perché Roma Capitale scarica i problemi su altri territori, aumentando il potere contrattuale dei privati. E Rida, altro privato, in conflitto con la Regione, ieri ha chiuso i cancelli dell'impianto di Aprilia (Latina). Qui vanno non solo rifiuti di Latina, ma anche quelli di parte della provincia di Roma, oltre a 150 tonnellate giornaliere di Ama. In queste ore la presidente della Provincia di Latina dovrebbe firmare un'ordinanza che obbliga alla riapertura.
 
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