Rifiuti, Fortini: Muraro forse coinvolta nell'inchiesta

Daniele Fortini
4 Minuti di Lettura
Martedì 2 Agosto 2016, 10:42 - Ultimo aggiornamento: 22:22
«Perchè il primo blitz viene fatto a Rocca Cencia e non al Salario? Perché il sindaco e Muraro vanno a Rocca Cencia con la Muraro che dice "non c'entro niente, qui ho sempre denunciato che le cose non vann"? A Rocca Cencia c'è un inchiesta che potrebbe riguardarla, al Salario no». Lo dice il presidente Ama Daniele Fortini a Agorà. A un'altra domanda, Fortini risponde: «Perché mi spingono ad usare l'impianto a  Rocca Cencia di Cerroni? Penso che il sindaco sia estraneo a questi atteggiamenti, penso che in qualche caso sia stata manipolata da iniziative non sue».

Fortini, che questa sera riferirà in commissione parlamentare sulle Ecomafie, sottolinea che è l'impianto Tmb del Salario «quello dove abbiamo la crisi più acuta nei rapporti con i cittadini» e, dove secondo Fortini, «la risposta non può che essere il suo smantellamento perché il sindaco e Muraro non sono andate lì» e invece sono andate «a Rocca Cencia, con la Muraro che dice "non c'entro niente, qui ho sempre denunciato che le cose non vanno" facendolo in diretta streaming e proteggendosi con il sindaco per dirlo a tutti?».

Paola Muraro, «essendo addetta ai controlli, giustamente scriveva all'azienda dicendo» anche «quello che non va. L'azienda, i dirigenti preposti ai rapporti con lei, le rispondevano di volta in volta cercando le soluzioni. Se però la dottoressa Muraro si accorge che è in corso una truffa fa come ho fatto io: va in Procura e denuncia. Se si accorge che ci sono cose che non vengono risolte, si dimette e se ne va, dopo aver denunciato in Procura. È curioso che una persona, un pubblico ufficiale incaricato di pubblico servizio che ha un ruolo importante di controllo, si accorge che c'è una truffa e tace. Dice all'azienda 'c'è una truffa in corso' e tace?», continua Fortini.

«La Muraro era considerata da Fiscon, da tutti prima. Se era solo una consulente? La responsabile IPPC - International Protocol Pollution Control - è una persona che ha la responsabilità di omologare il buon funzionamento di un impianto rispetto alla qualità di rifiuti in ingresso, al processo produttivo e alla qualità dei rifiuti in uscita - spiega Fortini -. Non è una responsabilità da poco. La consulente in questo caso non è una leggiadra fanciulla che volteggia nella 'monnezzà e dispensa buoni consigli. È una responsabilità ambientale» e «per questo viene ben pagata». Fortini ricorda che da parte sua «sono 14 i fascicoli» portati in Procura.
Ci siamo fatti tanti amici in questa città io e l'ingegner Filippi ex direttore generale«.


«Il golpe c'è - continua il manager, replicando a distanza alle affermazioni di ieri della Muraro - è mirato a rimuovere chi in Ama crea ostacolo a disegni molto evidenti. Quali? Nei due incontri riservati, di cui abbiamo dato conto alla magistratura, che io e l'ingegner Filippi (ex dg Ama, ndr) abbiamo avuto con l'avvocato Manlio Cerroni presso la sede di AssoAmbiente, è stato molto esplicito. Quando noi rivendicavamo l'autonomia di Ama, il diritto di diventare un'impresa protagonista del ciclo dei rifiuti, lui ci rispondeva: "Siete degli illusi, tanto vi cacciano"».

Alla giornalista che gli chiede se intende dire che l'attuale assessore capitolino all'Ambiente Paola Muraro lo caccia per fare gli interessi di Cerroni, lui risponde: «Muraro nella diretta streaming durante il blitz in azienda, mi ha chiesto di usare il tritovagliatore di Cerroni, di portare i rifiuti a un impianto abusivo, indagato, per cui vi è una inchiesta che ha per oggetto truffa ai danni di Ama. Io dico che se si vuole andare in quell'impianto perché lo si ritiene indispensabile (cosa che non è) un'arma c'è: la legge. Può essere requisito in uso dal sindaco: lo togliamo a Cerroni e lo usiamo nell'interesse di Roma. La legge è la 116 del 2014. Portare rifiuti a quell'impianto, senza gara, senza ordinanza, senza un atto legale non è possibile e io non lo farò». Per il presidente dell'Ama «è evidente che ci sono più conflitti di interesse della dottoressa Muraro. È evidente che c'è un interesse a togliere di mezzo da Ama quelle persone che in questi anni hanno fatto da ostacolo e impedimento alle pratiche illegali. Io credo che questo disegno non debba essere portato a compimento, auguro all'amministrazione di trovare la forza per correggersi».

«Il ciclo integrato dei rifiuti urbani di Roma Capitale non c'è, non esiste, non è un ciclo e meno che mai è integrato - ha poi dichiarato Fortini, sentito in audizione davanti alla Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti - Questo è un punto di vulnerabilità molto forte alla possibilità di garantire la messa in sicurezza igienica-sanitaria e nella gestione di un comparto così importante, quello dei rifiuti, nella Capitale del nostro paese». «Se restano gli impianti di tmb si avrà bisogno di discariche e inceneritori», ha aggiunto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA