Roma, ricattata dall'amante, paga 12 mila euro: «Voleva raccontare tutto a mio marito»

Roma, ricattata dall'amante, paga 12 mila euro: «Voleva raccontare tutto a mio marito»
di Marco Carta
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Lunedì 29 Maggio 2017, 07:53 - Ultimo aggiornamento: 16:38
Un rapporto extraconiugale finito in un ricatto. Un colpo di fulmine nato sotto i colori della sua squadra del cuore, il Napoli, che dopo poco si è trasformato in una vera e propria estorsione. «Dacci i soldi o dico a tuo marito che lo hai tradito». E Daniela, il nome è di fantasia, per mesi, prima di crollare e denunciare i suoi ricattatori, così ha fatto, sborsando circa 12mila euro per evitare la diffusione di conversazioni private e altro materiale per lei compromettente, come alcune foto che la ritraevano nuda avvolta solo dalla bandiera del Napoli. «Non volevo che mio marito scoprisse la verità», ha raccontato la donna giovedì scorso nel processo che la vede parte civile. «Per questo ho pagato», ha aggiunto fra le lacrime, che più volte hanno interrotto il racconto della sua disavventura, che si è conclusa solo lo scorso dicembre, con l'arresto del suo aguzzino M.V. e del suo complice, il pizzaiolo Antonio A. che sarà ascoltato in aula il prossimo primo giugno. Una relazione a distanza nata sul web. Daniela vive a Roma, ma il suo cuore calcistico batte per un'altra squadra, il Napoli. La sua è una vera passione e su i suoi beniamini Mertens, Hamsik e Insigne vuole essere sempre aggiornata. Tanto da iscriversi in una chat di Whatsapp, popolata da altri tifosi sfegatati come lei, che si scambiano commenti e meme umoristici. La simpatia con uno degli utenti, M.V. è reciproca e va oltre il calcio. Daniela di lui si invaghisce. Cose che capitano.

«UN COLPO DI TESTA»
Il «colpo di testa», però, in poco tempo si trasforma un incubo. E dalla confidenza, fatta di foto intime, si passa al «sexting». L'uomo, spalleggiato dall'amico, inizia a ricattarla, Daniela cede. Non vuole far naufragare il suo matrimonio e paga. Ha paura, anche perché viene tenuta sotto controllo costantemente. «Una sera verso l'una - ha raccontato un suo collega, ascoltato come testimone - un uomo ha bussato al finestrino della mia macchina: Daniela lavora ancora qui?». Da Napoli erano venuti a cercarla.
Daniela, per sfuggire alle richieste, aveva provato a rendersi irreperibile. «Aveva cambiato il suo numero di telefono - ha spiegato il collega - a me disse che aveva subito molestie sessuali dopo che si era iscritta in questa chat di tifosi del Napoli». E' dicembre e Daniela non vuole più pagare. E dopo aver trovato i due ricattatori sotto casa decide di avvisare le forze dell'ordine. «Non ho denunciato prima per paura, non volevo che mio marito sapesse. Non ho fatto nulla di male, ma lo avevo comunque tradito».