Roma, la rapina finisce male: bandito messo ko dai condomini

Roma, la rapina finisce male: bandito messo ko dai condomini
di Adelaide Pierucci
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Martedì 19 Gennaio 2016, 08:25 - Ultimo aggiornamento: 20 Gennaio, 08:58

S'aspettava il solito colpo lampo. L'aggressione alle spalle della malcapitata di turno, lo strappo della borsetta, e poi via veloci a spartirsi il bottino. Non è andata così l'altra notte per un rapinatore kosovaro con una lista di precedenti penali che si era appostato nel garage di un condominio, a Vitinia. Il copione infatti si è interrotto a metà. Il complice ha rapinato la vittima ed è fuggito e lui è stato acciuffato dal padre di lei, che, spalleggiato dai condomini, lo ha pestato. Ai carabinieri lo hanno consegnato col volto livido. Così ieri mattina Frenci Besnik, 42 anni, quando è stato accompagnato in aula per essere processato a malapena riusciva ad aprire gli occhi. Aveva il volto pesto, indolenzito. Ed il giudice, prima di condannarlo a cinque anni e quattro mesi, lo ha fatto scrivere agli atti del processo: «Evidenti segni di tumefazione al volto». Il pm Antonino di Maio, che era partito da una pena base di 12 anni, puntava, a una condanna a otto anni col rito abbreviato per rapina aggravata e lesioni.
 
LA DINAMICA
La rapina finita con l'aggressione al bandito risale alle tre di notte di lunedì. Una giovane pizzaiola sta rientrando con l'incasso della serata. Il padre la precede di qualche passo. Viene accerchiata da due ladri armati di un punteruolo, lei prova a difendere la borsa ma viene spinta a terra e, alla fine, è costretta a mollare la presa. E mentre l'amico scappa, il kosovaro prova a sfilare il borsello pure al padre, che accecato dalla aggressione alla figlia gli tirerà dei pugni ben assestati. Per difendersi, spiegherà poi. In aula il racconto dell'arrestato: «Sono nato nel 1973 in Kosovo, vivo senza fissa dimora a Roma» ha detto, «Stavo con un amico nel garage. Cercavamo una macchina per tornare in centro. Poi è arrivata una ragazza e lui di sua iniziativa le ha strappato la borsa».
IL LEGALE
L'avvocato Francesco Preiti, insinua il pestaggio per difenderlo: «Il papà della vittima colpisce lui da solo o sono scesi altri dal condominio? L'uomo era corpulento, e aveva bloccato Besnik, era necessario altro? I carabinieri lo troveranno sanguinante...Chiediamo clemenza, ha perso tutti i parenti in guerra». Il giudice però non tentenna. Convalida l'arresto con motivazione contestuale. Sottolinea lo spiccato livello di pericolosità sociale del rapinatore kosovaro, visto che aveva agito di notte - in maniera «preordinata» specifica - «occultandosi per di più dietro le mura perimetrali del garage». Poco dopo la condanna. Nella borsetta la giovane aveva i documenti e l'incasso delle serata: settecento euro.