IL TERRORE
«Me li sono visti in casa, nel salotto - ha raccontato la donna alla polizia - e sono morta di paura. Erano incappucciati e due di loro indossavano anche delle maschere. Un criminale impugnava una pistola che mi ha puntato alla tempia. Sono trascorsi alcuni minuti durante i quali i complici dell'uomo che mi teneva sotto tiro, hanno messo sottosopra l'abitazione. Ho creduto che mi avrebbero uccisa. Poi per fortuna sono fuggiti lasciandomi viva».
L'ALLARME
L'allarme alla polizia è arrivato subito dopo la fuga dei malviventi. Gli equipaggi delle volanti della polizia in pochi minuti sono arrivati sul posto e hanno trovato una badante di una casa vicino che li ha portati nel villino dove si è verificata la rapina. Sul posto anche la Scientifica. I quattro, dalle prime descrizioni, dovrebbero essere cittadini dell'Est Europa. Sono fuggiti a bordo di un'Audi di colore scuro.
Sia all'Eur che sulla Pontina sono stati istituiti dei posti di blocco per intercettare i fuggitivi ma senza risultati. La polizia sta setacciando i campi nomadi della zona per verificare se i rapinatori si possano essere rifugiati nelle baracche. La vittima della rapina è stata trovata in stato confusionale, in preda al panico per lo choc subito. In via Andrea Aradas è arrivata anche un'ambulanza del 118 che ha prestato le prime cure alla signora. Sembra che il bandito armato impugnasse una pistola semiautomatica. Il bottino è stato esiguo: 400 euro in contanti e qualche oggetto prezioso. Forse la banda mirava a un'ipotetica cassaforte che nell'abitazione non c'era. Così come, ipotizzano gli investigatori, i criminali possono avere deciso sul momento di fare il colpo ritenendolo facile considerata la zona isolata. Comunque i quattro si sono dimostrati professionisti del crimine: armati, incappucciati e anche con l'accortezza d'indossare i guanti in lattice per non lasciare traccia.