Raggi, emergenza bidelli e autisti: nuovo caos su salari e accessori

Raggi, emergenza bidelli e autisti: nuovo caos su salari e accessori
di Fabio Rossi
3 Minuti di Lettura
Sabato 25 Giugno 2016, 09:32 - Ultimo aggiornamento: 19:58

Operatori delle scuole comunali con il posto di lavoro a rischio, dipendenti capitolini con il salario decurtato per il mancato pagamento dei premi di produttività. Arrivano dal personale le prime due emergenze per Virginia Raggi. Problemi ereditati dal recente passato, ma che la nuova inquilina del Campidoglio dovrà affrontare in tempi rapidi, pena un'estate rovente non solo per le temperature. I numeri delle persone coinvolte sono notevoli: 2.800 lavoratori di Roma Multiservizi, a cui deve essere rinnovato il contratto di servizio per la scuola entro il 31 luglio, e 23 mila dipendenti dell'amministrazione comunale, con i sindacati già sul piede di guerra.

IL RINNOVO Entro fine luglio va rinnovato il contratto di servizio del Campidoglio con Roma Multiservizi, che riguarda 2.800 lavoratori - collaboratori scolastici degli asili nido e delle altre scuole comunali, dai bidelli agli autisti degli scuolabus - che rischiano il posto di lavoro. Ma non si tratta di una pura formalità, anzi: l'operazione si va a scontrare con le esigenze di bilancio e con il piano di rientro, che prevede la dismissione delle società partecipate di secondo livello. Il rischio, che i Cinque stelle vogliono evitare a ogni costo, è trovarsi con l'aula Giulio Cesare occupata dopo pochi giorni dall'avvio dei lavori della nuova consiliatura. Bisognerà trovare una soluzione alla svelta: «Sto già facendo protocollare delle lettere su alcune municipalizzate - spiega il sindaco - Chiederemo tutti i contratti che sono in scadenza». Il primo, è proprio quello della Multiservizi.

LA MOBILITAZIONE A giorni, la Raggi dovrà aprire anche il dossier del salario accessorio, pesante eredità che non vede ancora una soluzione definitiva. I dipendenti dell'amministrazione capitolina non riceveranno nelle buste paga di giugno il saldo del premio produttività, pari a qualche centinaio di euro a testa, e i sindacati sono pronti alla mobilitazione. «Abbiamo scritto al nuovo sindaco, chiedendo un incontro immediato sulla questione - sottolinea Natale Di Cola, della Cgil Fp - Sappiamo bene che la situazione che si è creata non è attribuibile alla Raggi, ma bisogna trovare una soluzione in tempi rapidi». Altrimenti, è la postilla, la giunta in via di ultimazione potrebbe già trovarsi con i dipendenti in piazza, poco dopo l'insediamento. Marco Milani, coordinatore romano Ugl polizia locale chiede alla Raggi di mettere in cima alla lista delle priorità «il tema del salario dei propri dipendenti, al fine di disinnescare l'ultimo regalo della vecchia politica ai lavoratori ed ai cittadini della Capitale».

 

LA GIORNATA Ieri, nel secondo giorno da prima cittadina della Capitale, la Raggi è arrivata di buon ora nella sede del suo comitato elettorale, il quartier generale a Cinque stelle con vista Gazometro. Poi per la neoeletta sindaco - che incassa l'apertura di credito dell'ex sfidante Giorgia Meloni («Saremo al suo fianco se lavorerà bene», dice la leader Fdi) - anche qualche ora a Palazzo Senatorio, dove è arrivata ancora una volta a bordo di una miniauto elettrica. «C'è tanto lavoro da fare», dice la Raggi prima di entrare a Palazzo Senatorio. Tra le priorità la giungla delle aziende partecipate. Per il momento il sindaco ha annunciato che chiederà una sorta di pagella sull'operato dei manager e dei vertici di Atac e Ama. In serata ha ricevuto una delegazione di donne dei centri antiviolenza che protestavano in piazza del Campidoglio contro la chiusura delle strutture. La Raggi «ha garantito il proprio impegno nella salvaguardia dei centri, che considera prioritari e fondamentali», fa sapere il suo staff. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA