Raggi e il complotto dei rifiuti ingombranti: «Raccolta sospesa e nessuno sa perché»

Raggi e il complotto dei rifiuti ingombranti: «Raccolta sospesa e nessuno sa perché»
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Mercoledì 26 Ottobre 2016, 10:28 - Ultimo aggiornamento: 14:54

«Ama ha una serie di appalti con soggetti esterni che sono stati attenzionati dall'Anac perché stranamente le gare nel 2015 per ben due volte sono andate sempre costantemente deserte: venivano tutte aggiudicate la terza volta». Lo ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi nel corso dell'audizione in commissione Antimafia. «Stiamo esaminando queste anomalie delle quali si sta interessando anche Anac - ha aggiunto - perché non è normale che tutti gli appalti di questo settore siano andati deserti e la terza volta aggiudicati, alcuni a ditte che vengono da territori giudicati a rischio infiltrazione».

«Gli ingombranti non sono una vicenda giornalistica, ma una vicenda sostanziale. La cooperativa 29 Giugno continua a effettuare per conto di Ama il servizio su carta umido e ingombranti, e nonostante il cambio di gestione ai vertici questo servizio è rimasto inadeguato», ha continuato il sindaco, «Il 18 giugno prima del ballottaggio il servizio si è improvvisamente interrotto e il motivo non lo sa nessuno. Ora abbiamo attivato una nuova gara, ma ditemi se vi sembra normale che un servizio venga bloccato in questo modo: a questo si riferisce l'assessore Muraro quando dice che non è cambiato nulla».

«La malavita e la mafia, per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti, si annidano soprattutto nella gestione dell'indifferenziato», ha quindi sottolineato il sindaco, «L'amministrazione sta agendo in discontinuità, insieme all'assessore Muraro - ha spiegato -. Vogliamo eliminare i privati che lucrano sul ciclo rifiuti, far sì che Ama diventi proprietaria degli impianti. Vogliamo eliminare i privati dal ciclo dei rifiuti, questa è discontinuità».

Riguardo la situazione di Ostia, la presidente della commissione parlamentare Antimafia Rosy Bindi, durante l'audizione, ha sottolineato: «Il municipio di Ostia è stato sciolto perché a Ostia c'è la mafia, nonostante quello che dice la Corte di appello di Roma». «E su questo sono d'accordo», le ha fatto eco la Raggi. «E confidiamo sull'opera della Cassazione - ha continuato Bindi -, che ristabilisca la verità su quella circoscrizione».

«Il fatto di avere individuato una persona che lavori a stretto contatto con Vulpiani (commissario straordinario del X municipio di Roma, ovvero di Ostia, ndr), è per dare a lui tutto il supporto di cui ha bisogno. Stiamo lavorando su rinnovo di concessioni illegittime, ma quella proroga vergognosa votata dal Parlamento ci taglia le gambe. Su quelle illegittime stiamo lavorando, sul resto non posso fare altro che adeguarmi», ha affermato Raggi. «Le prime attività poste in essere nei primi 4 mesi, tutte denotano una forte discontinuità con il passato», volta a «creare una cesura netta con il passato, a cambiare il modo di amministrare e ribadire che tutto ciò che ha a che fare con mafia e criminalità non ha diritto di cittadinanza». In commissione parlamentare Antimafia, dove sono presenti anche gli assessori all'Ambiente e al Sociale, Paola Muraro e Laura Baldassarre.

La questione Atac. «Vogliono togliere l'Atac ai romani ma noi non lo permetteremo! L'Atac non si tocca perché è dei cittadini che l'hanno profumatamente pagata con le loro tasse. Per anni. La strana alleanza Pd-Fi - sì, sono proprio quelli del Patto del Nazareno - ha votato una mozione in Senato per chiedere che l'azienda di trasporto pubblico romano venga commissariata. Questa mozione della vergogna, che è un insulto a tutti romani, è stata presentata proprio da quei partitucoli che dopo aver spolpato per anni la nostra azienda, dopo averla sovraindebitata, dopo averla abbandonata, senza manutenzioni, senza servizi degni di tale nome, adesso vogliono chiuderla regalandola ai privati». Lo scrive, su Facebook, il sindaco di Roma Virginia Raggi. «E lo fanno adesso perché vedono che i romani hanno dato fiducia ad un movimento che da quello scempio sta facendo rinascere un'azienda: 150 nuovi bus in arrivo, riordinare i conti, biglietti elettronici, corsie preferenziali e tanto altro per il rilancio. I loro giochi sono finiti e allora, per evitare che qualcuno possa scoprire tutto il marcio, vogliono riprendersela ancora una volta. E, soprattutto, mentre lo fanno scappano dalle loro responsabilità di governanti: avrebbero potuto dare un bel segnale con la riduzione degli stipendi e invece distolgono ancora una volta l'attenzione dalle loro responsabilità. Ma stavolta non glielo permetteremo: se vogliono la guerra, la guerra avranno. Il trasporto pubblico locale è un servizio essenziale, Atac è nostra. Vergognatevi».

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