Roma, al 17enne in coma «calci e pugni in piena faccia»: il locale rischia la chiusura

Roma, al 17enne in coma «calci e pugni in piena faccia»: il locale rischia la chiusura
di Alessia Marani
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Martedì 10 Ottobre 2017, 07:56 - Ultimo aggiornamento: 11 Ottobre, 14:22

Sono indagati per il reato di lesioni gravissime i quattro ragazzi con cui G.D.C., lo studente 17enne di Casal Palocco, trovato in fin di vita nel parcheggio della Nuvola dell'Eur e ora in coma al San Camillo, ha discusso venerdì notte prima all'interno e poi fuori la discoteca Room 26. Si tratta di Giorgio A., 25 anni, e dei 23enni Luca N. (barista appassionato di boxe), Patrizio P. e Francesco P. tutti di Acilia.

Due di loro, in particolare, Luca e Patrizio stando a quanto ricostruito finora dagli agenti del commissariato Esposizione, si sarebbero azzuffati, tra alcol e musica, con il ragazzo scambiandosi pugni, schiaffi e forse anche calci prima che il 17enne, inseguito, sparisse nel nulla tra via Cristoforo Colombo e viale Europa, davanti al centro congressi. Luca rivela anche un particolare agli inquirenti: «Vicino la recinzione della Nuvola, ho udito un rumore metallico e un tonfo», aggiungendo però di «non avergli dato importanza». Probabilmente era G.D.C. che scavalcava la recinzione per infilarsi nel parcheggio. Alle 2.46 una telecamera inquadra il ragazzo mentre corre verso la rampa elicoidale, fermarsi qualche decina di secondi per guardarsi indietro e verificare se qualcuno lo stesse inseguendo, per poi proseguire verso la discesa. Ma qui esce dall'inquadratura.

LE IMPRONTE SUL MURO
I primi a pensare che G.D.C. possa essere dentro il cantiere della Nuvola sono due amici del papà che alle 11 di sabato chiedono al custode di verificare. A mezzogiorno la scoperta: il ragazzo è alla fine della rampa del livello -3, prono con il viso insanguinato, non cosciente ma respira, una vistosa chiazza di sangue alla sua sinistra. Al pm Roberto Felici la Scientifica fa sapere che lungo il muro che delimita la rampa, dove c'è una specie di lucernario che porta al piano sotterraneo a circa 7 metri di altezza, ci sono delle «impronte compatibili con le Nike indossate dal 17enne». Non solo, sul cornicione ci sono delle «strisciate di una mano» quasi a indicare lo sforzo di chi ha tentato di aggrapparsi disperatamente. G.D.C. già stordito dai colpi in testa ricevuti può avere scavalcato il muro e essere precipitato? È quello che gli inquirenti stanno cercando di accertare soprattutto alla luce del bollettino medico del ragazzo che resta ancora in prognosi riservata.

Trauma cranico, una contusione polmonare, un ematoma surrenale, un ematoma all'occhio: lesioni compatibili con una caduta o le botte? O entrambe? G.D.C. era andato in discoteca con la cugina di 18 anni, altre 2 amiche e 3 amici. Qui incontrano i 4, con alcuni già si conoscono perché l'estate frequentano la stessa spiaggia a Ostia. Le due comitive si ritrovano sedute a tavoli vicini nel privee sul ballatoio. G.D.C a un certo punto si sbaglia e beve pure dalla bottiglia di vodka degli altri. Ma ci scherzano su, Luca gli dice «offro io». Poi però scatta la scintilla. Giorgio e la cugina di G. si parlano appoggiati sulla balaustra. G. si avvicina, non vuole che lei sia importunata. Per mettersi accanto alla ragazza urta il 25enne con il ginocchio, discutono.

Uno degli amici di G. racconta alla polizia: «Ho cercato di impedire che venissero alle mani... ma è avvicinato Luca che detto a G. ma come prima ti offro da bere e poi rispondi male? e G.: Sta' zitto co.., quindi Luca e G. litigano, nella confusione ho visto G. a terra. Mi hanno detto che era stato colpito da Luca... Quando G. si è rialzato uno degli amici di Giorgio quello con il doppio taglio dei capelli, ha scagliato un pugno dietro la nuca del mio amico». Luca però nega di averlo colpito: «G. alterato e indisponente mi ha colpito sullo zigomo, ho perso i sensi e quando mi sono ripreso i buttafuori ci stavano dividendo». La scazzottata prosegue all'esterno, dall'altra parte della piazza.

Sono le 2.30. Sempre l'amico di G.: «Arriva quello con la barba (Patrizio, ndr) che gli sferra un pugno in faccia». Un altro amico di G. parla di «due pugni in faccia». Il 17enne fugge verso la Colombo. Luca e Giorgio lo seguono fino dall'altra parte della strada vicino alla Nuvola. Lo perdono. Un amico di G. ricorda: «Sangue non ne ho visto, ma posso dire che G. all'interno del locale ha preso più colpi, sul viso aveva ematomi e il segno di una scarpata sul volto». Anche un altro ragazzo parla di «pugni e calci fino all'arrivo della security». Sono in corso accertamenti amministrativi sul locale che rischia la chiusura.