Roma, crollo a Ponte Milvio, verifiche su tutti i lavori nella zona: paura tra i residenti

Roma, crollo a Ponte Milvio, verifiche su tutti i lavori nella zona: paura tra i residenti
di Raffaella Troili
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Martedì 27 Settembre 2016, 08:23 - Ultimo aggiornamento: 30 Settembre, 13:18

Tre palazzi sotto sequestro, uno in bilico, accartocciato da un lato. E la paura che hanno gli abitanti di altri quattro stabili vicini: «Che ci crolli addosso, per questo abbiamo timore di rientrare a casa». In via della Farnesina si allarga la zona rossa dopo la tragedia sfiorata nella notte tra venerdì e sabato quando di un'ala della palazzina al civico 5 è rimasto un cumulo di macerie. La Procura ha chiesto verifiche su tutti i lavori che hanno interessato la zona e la palazzina. Ai raggi X planimetrie, ristrutturazioni, cavità sotterranee, movimenti del terreno. Oggi pomeriggio il primo sopralluogo ufficiale di Claudio De Angelis, uno dei due consulenti tecnici nominati dalla Procura. «Assieme ai vigili del fuoco e ai consulenti del condominio decideremo un piano di lavoro, dove si può andare, rimuovendo le macerie, per capire cosa ha turbato l'equilibrio del palazzo. Ci saranno indagini, rilievi, analisi, studi e risultati». Entro 60 giorni.
Da ieri un'ulteriore protezione circonda il palazzo andato giù a metà, in bilico. Da un sopralluogo dei vigili del fuoco sarebbe emerso che lo stabile potrebbe girarsi verso destra e gli abitanti più vicini temono di essere travolti. Inquilini e amministratore di condominio sono stati già ascoltati in Procura, che ha chiesto di visionare tutta la documentazione relativa alla storia del palazzo, dai lavori effettuati dal Comune in zona alle planimetrie di fognature e tubazioni; chiamati in causa anche i geologi per chiarire se l'area sia davvero interessata da sversamenti del Tevere e sfaldamenti del terreno a causa della presenza di acqua sottostante o strati di sabbia (pure la crepe dal lato fiume potrebbero essere un indizio).
Solo dopo tutta una serie di accertamenti il pm darà il via libera all'abbattimento. A quel punto gli esperti potranno davvero capire, andando a scavare, se il danno è addebitabile a qualcuno. Da indiscrezioni, sembrerebbe che i vigili del fuoco abbiano riferito agli inquirenti che il palazzo non è collassato per questioni strutturali. Tra le ipotesi al vaglio c'è quella di un cedimento delle fondamenta a causa di infiltrazioni d'acqua. Il pm Carlo Lasperanza, titolare del fascicolo aperto per disastro colposo, attende le valutazioni dei periti. Dal momento che il palazzo è crollato sulle tubature, è stato necessario chiudere l'acqua sotto le palazzine interessate. Tra gli atti dovuti anche l'acquisizione della documentazione relativa ai lavori eseguiti meno di un anno fa nel sottosuolo da un vicino benzinaio.

«NON LASCIATECI SOLI»
Ma la paura è tanta. «Abbiamo paura di nuovi crolli, a casa non rientriamo», così ieri molti inquilini degli stabili vicini. «Speriamo venga demolito al più presto», l'appello dell'amministratore Riccardo Chiarinelli. «Il terreno molle? Strano, se fosse ci sarebbe un quartiere in pericolo». E l'avvocato Fabio D'Amato, che è anche condomino dell'edificio crollato: «Chi ne ha bisogno sarà ospite 30 giorni a spese del Comune e poi? La storia è molto più lunga. Bisogna capire se c'è stato un movimento tellurico nella zona circostante e fare sul civico 5 una valutazione più profonda: fare una demolizione parziale per andare a vedere le fondamenta». La Protezione civile si sta occupando delle famiglie rimaste senza una casa. «Non ci lasciate soli - dice Francesco - è poco realistico che un pensionato si accolli un affitto e pure le spese, la collettività si faccia carico di questa situazione».