Pineta Sacchetti, preso il violentatore: identificato grazie all'identikit

L'identikit dell'accusato
di Paola Vuolo
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Giovedì 14 Aprile 2016, 11:02 - Ultimo aggiornamento: 17:58
Aveva detto che lo avrebbe riconosciuto tra mille, e così è stato. Tra 20 foto segnaletiche la ragazza ha indicato ai carabinieri quella che ritraeva l'uomo che l'aveva violentata in via della Pineta Sacchetti. «É lui», ha detto ed è scoppiata in lacrime. Una conferma per i carabinieri della compagnia Trionfale che Ikechukwu Chinweze, 30 anni, nigeriano, arrestato da poche ore, era quasi certamente l'uomo che cercavano dal 30 marzo scorso.

LA CATTURA
Il presunto violentatore è stato fermato alcune sere fa in via della Giuliana, nel quartiere Prati. Il suo volto era noto ai carabinieri, la vittima lo aveva descritto dettagliatamente e gli investigatori della sezione tecnica del Nucleo investigativo di via In Selci avevano tracciato l'identikit. La faccia del nigeriano era nelle auto di tutte le pattuglie e per oltre un mese i militari hanno osservato quei lineamenti ogni giorno. Un paio di sere fa, in via della Giuliana, un carabiniere fuori dal servizio a passeggio con la fidanzata ha visto un uomo che assomigliava molto al tipo dell'identikit. Il carabiniere ha informato i colleghi chiedendo rinforzi, ha fatto allontanare la fidanzata per sicurezza e ha bloccato il sospettato.

Poco dopo nella caserma di via Ildebrando Goiran è stata convocata la vittima. Alla ragazza è stata mostrata la foto del nigeriano insieme ad un'altra ventina di foto segnaletiche, lei non ha esitato nemmeno per un attimo, quando ha visto la foto di Ikechukwu ha sussultato, «è lui, ne sono sicura - ha detto tra le lacrime - non potrò mai dimenticare la sua faccia». L'uomo è stato accusato di tentata rapina e violenza sessuale, ora si attendono a giorni gli esiti dell'esame del Dna eseguito sulle tracce trovate sugli abiti della vittima.

 

LO STUPRO
La sera del 30 marzo scorso la ragazza che abita poco lontano da via della Pineta Sacchetti era uscita per prendere alcuni oggetti lasciati in macchina. Nel parcheggio un uomo l'aveva aggredita puntandole un coltello alla gola «dammi il portafogli e il cellulare» le aveva ordinato. Ma lei non aveva nulla. L'uomo era diventato ancora più aggressivo, la ragazza aveva cercato di scappare ma lui l'aveva bloccata spingendola contro l'auto. Un rumore all'improvviso aveva poi fatto fuggire lo stupratore. Poche ore dopo la denuncia della vittima i carabinieri avevano però già il suo identikit.

I PRECEDENTI
Nell'agosto del 2009 il nigeriano era stato arrestato dai carabinieri a Cave, aveva tentato di abusare di abusare di una bimba di 7 anni, la bambina era la figlia di una coppia di connazionali che gli aveva dato ospitalità. Gli investigatori stanno anche accertando se è lui l'uomo che alcune sere fa ha aggredito dei poliziotti a Prati.
Le indagini non si sono concluse con l'arresto, solo i risultati dell'esame del Dna darà la conferma che il nigeriano sia lo stupratore di via della Pineta Sacchetti.