Roma, a piazza Cavour dopo le coltellate, i ragazzi di Roma Nord: «Vengano pure da Sud ma devono essere educati»

Roma, a piazza Cavour dopo le coltellate, i ragazzi di Roma Nord: «Vengano pure da Sud ma devono essere educati»
di Mauro Evangelisti
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Domenica 23 Ottobre 2016, 09:37 - Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio, 12:24

I ragazzetti di Roma Nord - perché l'altra sera c'erano solo loro - si distribuiscono sotto la luna sul giardino centrale di piazza Cavour, sorridono quando passano due motociclisti dei carabinieri, «ma te pare?» esclama uno con il cappellino. «Diciamolo - sorride uno dei più grandi, un ventenne, Federico - questo è il punto di ritrovo dei ragazzi di Roma nord, lo è da diversi anni. Che c'è di strano?». Un altro, sedicenne, lato opposto della piazza: «Qui nessuno dice che i ragazzi di Roma Sud non possono venire in piazza Cavour. Però ti devi comportare con educazione. Se arrivi da fuori e provochi, come pensi che nessuno reagisca? E' quello che è successo venerdì scorso». I carabinieri, distribuiti in tutta la piazza, sono lì per questo. Le auto dei militari sono schierate in ogni lato, uomini in borghese vanno anche nei pub a controllare che nessuno venda alcolici ai minori. L'obiettivo è evitare ritorsioni o vendette, che succeda di nuovo ciò che si è visto esattamente una settimana prima: alcuni ragazzi genericamente di Roma Sud, per quanto siano fallaci queste classificazioni, gettano della panna a delle ragazze, interventi di qualche ragazzo di Roma Nord, coltellate, sangue, un ferito. Un sedicenne con i pantaloni slim rigorosamente fino alle caviglie: «Qui vicino, c'è una storica sede del Fronte della Gioventù - indica la parte destra della piazza avendo alle spalle il Cinema Adriano - si mettono là, se capita che qualcuno viene da altre zone per fare casino, intervengono, sono più grandi». Aggiunge un altro: «Alla fine un po' la politica c'entra, le divisioni tra chi è di destra e di sinistra».

RIVALI
Ferma tutto: ma in una città che a grande maggioranza ha votato 5 Stelle, ancora si parla davvero di destra e sinistra come quando molti dei gruppetti di piazza Cavour non erano ancora nati? «Ma sì, ancora ci sono queste divisioni». Ecco, raccontata così sembra l'inizio di una faida, di una guerra tra bande. La realtà è un filo più banale, sono ragazzini di buona famiglia che arrivano con la macchinetta o lo scooter. Molti di loro sono di Prati e tagliano la piazza con il casco in mano. In questo caso non sai mai se è un modo per sentirsi sicuri se c'è da menare le mani o semplicemente perché lasciarlo attaccato al motorino non è figo. Ci sono quindicenni che arrivano dalla Balduina, dai Parioli, dalla Camilluccia accompagnati dai genitori in macchina e non è esattamente l'immagine dei guerrieri della notte. A volte papà o mamma resta in auto ad aspettare. Eccola, una madre scende e si avvicina al colonnello Antonio Petti, comandante dei carabinieri del gruppo Roma: «Vorrei dirvi che ci fa molto piacere che siate qua, ci fate stare più tranquilli». Non sarà l'unica. I ragazzetti che chiacchierano sulle panchine - un centinaio l'altra sera - sono meno solenni e più dissacranti. «Magari in altre zone di Roma più pericolose dovrebbero andare, qui in fondo che è successo?», dice uno con i cappelli biondi. Minimizzano, però alla fine di ciò che è successo venerdì - le coltellate, un ragazzo di Roma Sud in ospedale - sanno tutto, hanno letto siti e giornali, una ragazza è arrabbiata con chi ha voluto parlare di «ricchi contro poveri», tiene di più la tesi di Roma Nord contro Roma Sud.

DIBATTITO
Una ragazza più saggia aggiunge «che poi sono tutte semplificazioni, da cosa lo vedi se uno è di Roma Nord o Roma Sud?». «Però è vero - analisi di un gruppetto schierato sotto la statua di Cavour - che qui veniamo un po' tutti dalle stesse scuole». Che significa, in fondo, da quartieri bene - altra semplificazione - e da licei internazionali come il Chateaubriand, il St. Georges e il Marymount. E poi Villa Flaminia, il Lucrezio Caro, il Convitto Nazionale che è proprio in Prati. «Se vengono quelli di altri quartieri, sì di Roma Sud, non possono pensare di fare i maleducati. Ma fino ad oggi i coltelli non si erano mai visti, al massimo qualche rissa a cascate». Che sarebbe con i caschi. Il colonnello Patti dal lato della piazza del Cinema Adriano: «Siamo qui solo per fare prevenzione, sia chiaro, con serenità». Resta una domanda: perché centinaia, a volte migliaia, di ragazzi tra i 15 e 20 anni, si riuniscono al centro di una piazza dove non ci sono discoteche e movida? «Ma non la vede come è bello qui?», risponde una ragazza con i jeans a vita alta.