Permessi falsi, nei guai i furbi della Ztl
Rischia il processo per truffa
l'ex vicecomandante dei Parioli

Permessi falsi, nei guai i furbi della Ztl Rischia il processo per truffa l'ex vicecomandante dei Parioli
di Adelaide Pierucci
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Lunedì 28 Luglio 2014, 07:02 - Ultimo aggiornamento: 29 Luglio, 00:24
Si profila il processo per lo scandalo dei pass per le zone a traffico limitato (Ztl) rilasciati, dietro pagamento, dall’ex vicecomandante dei vigili del II gruppo, Claudio Coppola, a chi non ne aveva diritto.



La Procura ha appena chiuso l’indagine sull’ufficiale dei caschi bianchi contestandogli la corruzione, la truffa e l’abuso d’ufficio.



LE INDAGINI Secondo i magistrati Coppola avrebbe realizzato il sogno di centinaia di automobilisti: attraversare il cuore della città in barba ai varchi, spesso in cambio di bustarelle tra i duecento e i quattrocento euro. Ed è proprio per questo che Coppola potrebbe finire a giudizio in compagnia. L’avviso di conclusione delle indagini, firmato dal procuratore aggiunto Francesco Caporale e dal sostituto Laura Condemi, è stato infatti notificato ad almeno una decina di beneficiari dei pass illegali che, a loro volta, secondo la posizione, rischiano l’accusa di corruzione o di concorso in truffa. Coppola, a lungo al vertice del comando di viale Parioli e ancora prima in forza al comando del I gruppo Trevi, per piazzare quei pass, sarebbe arrivato a promuove se stesso addirittura con un biglietto trovato spillato su alcune cartelle: «Claudio Coppola, pratiche per i permessi Ztl».



TAGLIANDI TEMPORANEI I magistrati hanno distinto le posizioni dei beneficiari delle autorizzazioni (per lo più permessi Ztl T ossia temporanei) tra chi avrebbe «solo» concorso nella truffa e chi avrebbe pagato il vigile proprio allo scopo di manipolare la propria pratica. Il giro di falsi era emerso nella primavera del 2011, quando all’Ufficio mobilità di piazzale degli Archivi, all’Eur, era stata notata un’anomalia nella presentazione delle domande per avviare le pratiche per il rilascio dei pass. La maggior parte dei richiedenti si affidava sempre alla stessa persona per curare la procedura. Il nome, come è scritto nel biglietto da visita allegato alla documentazione, stranamente è lo stesso di un agente della Municipale di lungo corso in centro. Una anomalia che ha spinto il personale a esaminare tutte le pratiche, così consentendo di svelare come il vigile arrotondasse lo stipendio.



I ”CLIENTI” Quando scoppiò lo scandalo Coppola venne trasferito dai Parioli a Tor di Quinto e il computer del suo ufficio, dal quale pare potesse accedere alla banca dati dell’Agenzia Mobilità, sequestrato mentre i tabulati insieme alla lista dei turni di lavoro acquisiti, su delega della magistratura, dai suoi stessi colleghi, gli ispettori del I Gruppo.
Erano stati così passati al setaccio i fascicoli presentati dal vigile urbano nel 2006 e nel 2007, circa 250 pratiche che si sono andate ad aggiungere alle altre 250 depositate nei primi mesi del 2011. Man mano che gli investigatori del Primo Gruppo della municipale verificavano le pratiche la lista dei clienti si arricchiva di una sfilza di personaggi, alcuni forse favoriti solo per cortesia. E così oltre a persone collegate a famose griffe del centro, sono spuntati anche i titolari di ristoranti e pizzerie molto frequentati, caffè tra i più esclusivi, professionisti, società immobiliari. Le auto «beneficiate» Cadillac, Mercedes e Bmw, ma anche utilitarie.