Per il sacco di Roma indagati 6 manager e decine di inquilini a canone stracciato

Per il sacco di Roma indagati 6 manager e decine di inquilini a canone stracciato
di Silvia Barocci
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Venerdì 5 Febbraio 2016, 11:29
Truffe, raggiri o astuzie dell'ultima ora, come il boom delle separazioni farlocche tra coppie sposate che vanno d'amore e d'accordo. Anche il patrimonio immobiliare della Regione, così come quello del Comune, è sotto scacco. L'ultimo censimento, riferito alle case Ater della Capitale, è impressionante: il buco di bilancio è di circa 27milioni di euro (26.722.282, per la precisione), pari al 38% dei circa 70 milioni di euro di canone emesso per 46.496 alloggi. Di questi, 5.916 sono stati occupati abusivamente. In alcuni casi (circa il 5%) con l'effrazione di appartamenti in quel momento vuoti, oppure per autonoma decisione di chi, senza averne né il diritto né i requisiti, ha deciso di subentrare al nonno o al genitore morto. Ma in altri casi con la compiacenza di funzionari che hanno garantito alloggi in zone vip come San Saba, Prati Trastevere, a chi indigente non era oppure a chi è riuscito a superare in classifica gli aventi diritto.

Diverse le inchieste aperte dalla procura di Roma. L'ultima, inedita, vede indagati sei funzionari Ater e decine di beneficiari degli appartamenti: il pm Francesco dall'Olio procede per induzione alla concussione. Il sospetto è che i funzionari abbiano incassato ”bustarelle” - non ingenti, ma ripetute nel tempo - per pilotare l'assegnazione degli appartamenti. Già nota, invece, l'inchiesta per abuso d'ufficio condotta dalla pm Ilaria Calò. Il fascicolo, aperto per abuso d'ufficio, ha preso in esame gli affitti agevolati rispetto al reale valore degli immobili di Comune e Regione. Nelle maglie dell'inchiesta era finita anche la casa di 60 metri quadrati a San Saba abitata dall'ex presidente della Regione Lazio Renata Polverini. L'alloggio era stato abitato per 15 anni dal nonno del marito, Massimo Cavicchioli, al quale per due volte era stato negato il diritto di subentro per lo stesso motivo: reddito troppo alto. Ma le procedure per farlo cadere dal diritto sono andate al rallentatore mentre continuava a pagare un canone di 378 euro al mese (la media è di 123 euro) in qualità di «occupante abusivo».

LA SVOLTA
In quell'alloggio ora Cavacchioli non c'è più. Ma, soprattutto, da tre mesi è in corso una vera e propria opera di pulizia che, grazie alla collaborazione con la procura, sta cominciando a dare i primi risultati. Lo scorso ottobre, infatti, nuovo commissario Ater Roma è stato nominato un magistrato che di inchieste ne ha condotte tante. Giovanni Tamburino, il giudice di Parma negli anni Settanta svelò i segreti della Rosa dei Venti e che, più recentemente, è stato a capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, è stato nominato da Zingaretti proprio con questa ”mission”. «Recuperare gli alloggi occupati abusivamente significa anche contrastare il racket della criminalità romana. L'intervento della magistratura - dice al Messaggero - è fondamentale e aiuta a far luce sul perché lo sgombero o l'attribuzione di alcuni alloggi abbia subito negli anni inspiegabili rallentamenti». Nel frattempo Ater Roma ha nominato un organismo di vigilanza interno composto da un militare della Gdf e da uno dell'Arma. E si è dato la seguente tabella di marcia: gli sgomberi, da eseguire assieme alla task force del Comune, passeranno dai 280 nel 2015 a 400 a fine 2016; a partire dal 29 febbraio prende il via un piano di recupero della morosità con l'invio di 25mila diffide che riguarderanno coloro che non pagano dai 50 euro in su.