Roma, i pendolari dei rifiuti invadono la Capitale: otto le zone rosse

Roma, i pendolari dei rifiuti invadono la Capitale: otto le zone rosse
di Mauro Evangelisti
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Venerdì 18 Agosto 2017, 08:05 - Ultimo aggiornamento: 19 Agosto, 20:55

«Li vede quei cassonetti? Noi ormai li sorvegliamo dalle finestre, perché non ne possiamo più delle persone che arrivano da altre zone e lasciano i rifiuti nei nostri cassonetti. Questa strada sta diventando una discarica, ma non per colpa dei residenti» dice un abitante di via delle Baleniere, a Ostia. Si tratta di uno dei tanti casi di pendolari della spazzatura, effetto perverso dalla virtuosa diffusione della raccolta differenziata. Cosa succede? In via delle Baleniere ci sono ancora i cassonetti, in alcune zone vicine è arrivato il porta a porta, che però ha tre problemi. Il primo: non pochi inquilini risultano fantasmi, perché non pagano la Tari, e dunque l'operatore di Ama da loro non va per il porta a porta. Il secondo: Ama a volte salta i passaggi. La terza: ci sono i pigri, coloro che non vogliono rispettare gli orari del porta a porta per i differenti materiali. Effetto finale: in molti prendono la macchina, arrivano fino a via delle Baleniere e lasciano lì i sacchetti della spazzatura.

Altro caso clamoroso è quello di Axa, uno dei quartieri a ovest della Capitale: dai quartieri vicini come l'Infernetto e Casal Palocco, sempre per le tre cause legate alla differenziata, vanno a portare ad Axa i loro rifiuti. I cassonetti così risultano insufficienti e la zona si sporca rapidamente. Lo stesso avviene ad esempio nel VI municipio, attorno a Tor Bella Monaca, dove in alcune strade nelle ultime settimane ci sono anche state delle rivolte per la spazzatura che si accumulava per strada. Si chiaro: i pendolari che violando la legge portano la spazzatura lontano dalla loro residenza sono solo una delle ragioni della città sporca, in massima parte contribuiscono le lacune dell'Ama e la fragilità del sistema di smaltimento romano. Ma anche questo fenomeno gioca una parte importante.

HINTERLAND
Ci sono poi i casi di coloro che vivono nell'hinterland, in cittadine della provincia di Roma dove la differenziata è arrivata da anni, che piuttosto che rispettare i tempi e le regole della raccolta preferiscono caricarsi i rifiuti in macchina e gettarli dove capita. Succede ad esempio a nord di Roma sulla Cassia Bis, dove sotto i cavalcavia si formano delle vere e proprie discariche. Ma anche ad est, sempre nel VI Municipio, in via Fontana Candida ad esempio, dove alcuni cittadini incivili che arrivano dai Castelli lasciano la spazzatura lungo la strada. «Non li abbiamo mai sorpresi - premette Roberto Romanella, presidente del VI Municipio - per cui non abbiamo le prove, ma il sospetto che questo avvenga è forte, alla luce della spazzatura che si accumula per strada».
Infine, c'è il fronte dei vacanzieri: in alcune località del litorale, come ad esempio Ladispoli, Cerveteri e Cerenova, chi la seconda casa e magari d'estate va solo qualche giorno, non riesce a seguire i ritmi della differenziata. Per cui si tiene la spazzatura, la raccoglie nei sacchetti e poi quando torna a Roma la lascia sull'Aurelia. Questo sistema impazzito si inserisce in una fase in cui la raccolta differenziata sta rallentando, con una percentuale di incremento che secondo la relazione della Ragioneria generale del Comune nel 2016 ha avuto un incremento di solo lo 0,1 per cento. Anche nel 2017 l'incremento è stato lieve, consentendo di superare il 44 per cento, ma ancora lontano dagli obiettivi.