Roma, morta in mare durante una gita a Ostia, risolto il giallo: uccisa da un malore

Roma, morta in mare durante una gita a Ostia, risolto il giallo: uccisa da un malore
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Giovedì 27 Ottobre 2016, 08:11 - Ultimo aggiornamento: 08:25

L'INCHIESTA
Un malore impossibile da prevenire: una malformazione cardiaca congenita, destina a manifestarsi senza preavviso. L'appuntamento con il destino, per Paola Ferri era nel pomeriggio del 6 giugno, durante quella che sarebbe dovuta essere una romantica gita in barca. Al largo del mare di Ostia, la donna era insieme al compagno Marco Sorgi, che è stato iscritto sul registro degli indagati con l'accusa di omicidio colposo dopo che la fidanzata era morta proprio durante quell'escursione. Nei giorni scorsi il pubblico ministero Carlo Lasperanza ha ricevuto l'esito definitivo degli esami istologici, da cui è emerso che a stroncare la Ferri non è stata un'accidentale caduta tra le onde, ma una malattia non diagnosticatile. La donna, estetista quarantottenne, si è sentita male ed è scivolata fuori dall'imbarcazione. Prima di morire ha ingerito acqua, che è finita nei polmoni. Per questo motivo, l'iniziale esame autoptico ha decretato che la potesse essere deceduta per annegamento.
GLI APPROFONDIMENTI
Il magistrato ha quindi chiesto di effettuare approfondimenti mirati, da cui è emerso che la causa della morte fosse, invece, una malformazione al cuore che ha provocato un infarto improvviso e non curabile. La posizione di Sorgi, quindi, verrà archiviata a breve. L'uomo, difeso dall'avvocato Pasquale Neri, ha sempre raccontato agli inquirenti che la compagna si era sentita male ed era finita in mare. la sua versione aveva suscitato qualche dubbio negli inquirenti, proprio perché era difficile capire le dinamiche dell'incidente: non era chiaro se la donna fosse deceduta prima o dopo la caduta in acqua. Ora, però, la consulenza medico legale scagiona completamente l'indagato. I fatti risalgono alla tarda mattinata del 6 giugno. Poco prima di mezzogiorno, Sorgi, 37 anni, affitta un'imbarcazione con la compagna per fare una gita. I due salpano dal canale dei Pescatori per poi prendere il largo. La sequenza della partenza è ripresa dalle telecamere di sorveglianza piazzate sul molo; i filmati sono stati acquisiti dagli inquirenti. Alle 15,30 l'uomo lancia un sos alla Guardia Costiera: racconta che la donna si è sentita male ed è caduta dalla barca. Il cadavere della Ferri viene recuperato in poco tempo e il trentasettenne viene interrogato. La sua versione non sembra convincere: il malore improvviso sembra poco plausibile. Paola non soffriva di particolari patologie, eccezion fatta per la pressione bassa. Non sapeva nuotare, ma nonostante questo non avrebbe indossato il salvagente. Lui, invece, anni fa ha lavorato anche come bagnino. Il trentasettenne dice di non essersi tuffato immediatamente per salvare la compagna perché non si era accorto che fosse caduta.
LE CONTESTAZIONI
Proprio il presunto temporeggiare, per gli inquirenti, poteva essere inquadrabile come negligenza o imprudenza: due condizioni necessarie per contestare l'omicidio colposo. In attesa dei riscontri autoptici, Sorgi viene indagato. Ora, è arrivata la prova definitiva che lo scagiona. Ha detto la verità fin dal principio, ribadendola anche in un lungo post pubblicato su Facebook pochi giorni dopo la tragedia. «A tutti quelli che hanno provato a insinuare dubbi sul nostro amore - ha scritto - volevo dirvi di inginocchiarvi ad allacciare la scarpe a mia moglie perché quello è il vostro posto. Lei era un gigante n'petto a voi. Sono io il primo a voler scoprire la verità: ero al timone quando la mia compagna ha accusato un malore ed è caduta in acqua. Purtroppo io e Paola eravamo soli in barca».
Michela Allegri
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