Ostia, estate nera per le spiagge libere: rifiuti, clochard e acqua sporca

Ostia, estate nera per le spiagge libere: rifiuti, clochard e acqua sporca
di Giulio Mancini
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Giovedì 30 Giugno 2016, 10:39 - Ultimo aggiornamento: 12:20

Una turista russa raccoglie cozze nel Canale dei Pescatori in secca: nessuno gli ha detto che quell'acqua è inquinata. Un gruppo di giovani spagnoli dalla gola arsa si chiede perché il bar sulla spiaggia sia chiuso e dentro ci sono sbandati che dormono. Una famiglia portoghese si destreggia tra cumuli di rifiuti marciscenti e assaliti dalle mosche. Sono alcune delle cartoline dalle spiagge libere sulle quali ogni giorno si riversano centinaia di stranieri in vacanza sul Litorale romano.

 

LA MAPPA
L'ex Amanusa di lungomare Amerigo Vespucci 144, inserita sulle guide turistiche, è un arenile inevitabile per quanti scelgono di sostare al Campeggio Internazionale, l'unica struttura per il turismo all'aria aperta nel Lazio affacciata sul mare. Non bisogna pagare il biglietto, contrariamente a quanto accade negli stabilimenti balneari che fiancheggiano l'ex Amanusa, arenile una volta preso ad esempio anche sulle guide turistiche. E, tra i visitatori che fanno un salto al mare in cerca di fuga dalla calura di Roma, l'altra tappa inevitabile è l'arenile sulla sponda destra del Canale dei Pescatori: è l'unica spiaggia libera nei pressi della fermata Castelfusano della ferrovia Roma-Lido.
 
LA PROTESTA
«Dovrebbero essere gioielli da vantare per incantare i turisti sulla bellezza dell'unica capitale europea affacciata sul mare - tuona Catia Iori, presidente della Pro Loco di Ostia - Invece affogano nell'immondizia, nel degrado e nell'assenza di servizi».
L'ex Amanusa è una spiaggia in concessione al X Municipio che, a sua volta, l'aveva affidata dopo un bando pubblico ad un consorzio formato da Uisp e Libera. A maggio queste organizzazioni, dopo una stagione di gestione, hanno disdetto il contratto sostenendo che non era stato chiarito che avrebbero dovuto abbattere il chiosco-bar abusivo. Lo stesso punto-ristoro che oggi è inattivo, per la perplessità di tutti i frequentatori di quella spiaggia, e, anzi, è abitato da sconosciuti.

Dopo la bonifica d'inizio stagione effettuata dagli operai dell'Ama insieme a quelli del Servizio Giardini, nessuno ha più provveduto alla rimozione dei cumuli d'immondizia che si formano per la olla di bagnanti che frequenta l'ex Amanusa. E nessuno vigila sulla salute di chi si fa il bagno, come avverte il cartello in sette lingue: «Balneazione non sicura per mancanza del servizio di salvamento».

I CARTELLI
Al Canale dei Pescatori la situazione non è dissimile. All'immondizia sparsa ovunque, si somma anche la montagna di sabbia raccolta nel corso dei dragaggi del vicino corso d'acqua e accumulata in attesa di miglior destinazione da mesi. Quelle colline sottraggono spazio a chi si vuole stendere al sole e, soprattutto, sono uno scivolo ideale per grandi e bambini direttamente nell'acqua putrida della foce del canale di bonifica. Così, non è infrequente assistere a famigliole che si fanno il bagno in quello stagno o, addirittura, che si dedicano alla raccolta delle cozze che crescono sulle spallette in cemento.

«Insieme con l'accampamento di senzatetto nei giardini della stazione Lido Centro - conclude Iori - con il degrado degli spazi verdi, con il monumento della Rotonda chiuso perchè pericolante, offriamo immagini davvero squalificanti a chi sceglie di passare una giornata al mare. Questo degrado sembra non avere fine e ciò che più preoccupa è che nessuno ne risponde».

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