Ostia, assist della Raggi a Di Pillo: lungomuro via ma solo tra due anni

Ostia, assist della Raggi a Di Pillo: lungomuro via ma solo tra due anni
di Simone Canettieri
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Martedì 21 Novembre 2017, 08:11 - Ultimo aggiornamento: 08:12
«Le idee sono buone, adesso toccherà alla sindaca». Il prefetto Domenico Vulpiani si congeda dalla guida del X municipio presentando il Pua (Piano di Utilizzazione degli Arenili). Al suo fianco la grillina, e il capogruppo Paolo Ferrara, poco più in là l'assessore all'Urbanistica Luca Montuori. Seduta in prima fila, nella sala della Protomoteca, c'è Giuliana Di Pillo, neo eletta presidente del municipio. La prima sfida dell'Ostia pentastellata è lunga 18 chilometri, come la lingua di sabbia che si affaccia sul litorale del Comune. Per l'attuazione del piano è previsto un iter lungo 550 giorni. Poi scatteranno le gare. Si inizia con l'adozione della delibera da parte del consiglio comunale: 6 mesi di tempo. Poi ci saranno la pubblicazione, le fase delle osservazioni dei cittadini, l'invio alla Regione, la base, la conferenza dei servizi e l'approvazione e pubblicazione delle concessioni. Totale 550 giorni. Salvo ricorsi al Tar o al Consiglio di Stato. «Finora sono state registrate già 300 controversie», spiega Vulpiani. Montuori punta a portare a casa «la rivoluzione entro la fine della consiliatura». Raggi, con gli occhi sognanti, guarda le slide del futuro: «Roma torna a respirare, Roma torna ad affacciarsi sul mare». Ovvero con il 50% di spiaggia libera, l'abbattimento del lungomuro da parte dei consorzi, la tutela e la riqualificazione degli edifici storici. Grazie alla legge regionale si potranno togliere tutte le concessioni (in totale sono 71) a chi non è in regola, in generale verranno messe tutte a gara. Il nuovo Pua prevede la creazione di 8 consorzi. I balneari dunque dovranno allearsi tra loro, e rispettare le nuove regole che porteranno così all'abbattimento del lungomuro. «Salvo gli edifici storici, tutti gli altri potranno essere buttati giù», aggiunge ancora Vulpiani. «E' un atto di coraggio: si tratta di un passo indietro, a com'era Ostia, per farne dieci nel futuro. Potremo diventare come Copacabana», azzarda Paolo Ferrara, capogruppo del M5S e lidense doc. Secondo il piano dovrà essere possibile vedere il mare ogni 300 metri e intorno ai manufatti storici dovrà essere prevista una fascia di rispetto di almeno 3 metri.

LE FASCE
«Abbiamo previsto inoltre un percorso pedonale lungo i 18 chilometri», spiega Vulpiani. Il progetto è diviso in 4 settori: la foce del Tevere, il porto e il settore urbano, il settore sportivo ricreativi e poi quello naturalistico (Capocotta). Le 71 concessioni attuali (25 sono già decadute) dovranno essere ricondotte ad un'unica gara pubblica per 8 concessioni. «E non sarà più possibile per i concessionari fare lo spezzatino che abbiamo trovato al nostro arrivo», è stata la premessa di Vulpiani.

GLI ANNUNCI
«Noi ci teniamo molto a che i cittadini si riapproprino del proprio mare e possano vedere l'orizzonte quando camminano», Giuliana Di Pillo commenta così il Pua. La neo presidente del municipio sembra ancora frastornata da una notte ad alta tensione e dal successo di una partita che aveva ormai sconfinato i territori del suo municipio. Le sue dichiarazioni sono perfettamente sovrapponibili con quelle di Raggi. La mini-sindaca annuncia: «Fuori la criminalità, mai patti con nessuno». E ancora: «Riapriremo la pineta di Castelfusano man mano che verrà messa in sicurezza, a brevissimo. Si comincerà a breve già con un'ordinanza della sindaca». Saranno previsti carabinieri a cavallo e telecamere. Nel M5S è festa grande: e c'è anche un progetto concreto, anche se pieno di incognite a lunghissima scadenza e due conferenze dei servizi in mezzo, da rivendicare. La linea comunicativa, ripetuta sui social dall'ultimo dei consiglieri fino a Beppe Grillo e Luigi Di Maio, è la seguente: «Queste elezioni sono la dimostrazione di un effetto Raggi». Roberta Lombardi, candidata alla Regione, preferisce ballare da sola: «Hanno vinto i cittadini, ora tocca al Lazio».

 
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