Omicidio Magliana, dubbi sul racconto del killer: forse Sara bruciata già morta

Omicidio Magliana, dubbi sul racconto del killer: forse Sara bruciata già morta
di Valentina Errante e Adelaide Pierucci
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Mercoledì 1 Giugno 2016, 08:52
ROMA Vincenzo Paduano continua a mentire. Non hanno dubbi gli inquirenti: la convinzione dei pm e della squadra mobile che il vigilante, indagato per omicidio volontario e stalking, abbia tentato di nascondere le prove dell'orrore e che la sua confessione sia piena di bugie. Un'ulteriore aggravante. Sabato sera, quando le fiamme hanno devastato il corpo di Sara, la ragazza non era in grado di difendersi, non ha tentato di fuggire o farsi schermo: morta o stordita. È l'esito dei primi accertamenti, che non coincidono affatto con il racconto dell'indagato. Adesso bisognerà stabilire cosa fosse accaduto prima che Paduano accendesse il fuoco. Solo la presenza di monossido di carbonio nei polmoni potrà stabilirlo. Qualunque sia l'esito delle verifiche, la procura farà in fretta, ipotizza già il giudizio immediato: le prove sono inoppugnabili.

LE USTIONI
Le ustioni sul corpo di Sara sono soltanto sulla schiena. Come se la ragazza, supina, fosse stata immobile mentre le fiamme la consumavano. Non solo, non ci sono bruciature sulle mani: Sara non ha cercato di farsi schermo, di difendersi, come sarebbe istintivo se fosse stata cosciente. L'ipotesi è che la ragazza fosse già stata stordita, o addirittura uccisa, quando il suo assassino ha appiccato il fuoco. Anche l'analisi dei luoghi conferma: è molto limitata l'area distrutta dalle fiamme, soltanto poche foglie intorno al cadavere erano bruciate, il rogo è stato acceso su un corpo inerme. Sara non si muoveva, non ha cercato la fuga. Ieri, il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pm Maria Gabriella Fazi hanno dato l'incarico a un collegio di periti: oggi, l'autopsia darà la risposta. L'ipotesi è che l'indagato abbia tentato di occultare le prove con il fuoco.

L'INTERROGATORIO
Oggi, Paduano sarà interrogato. La persecuzione di Sara, minacciata nelle settimane precedenti all'omicidio, la premeditazione, il vigilante aveva con sé la bottiglia di alcol, e il tentativo di occultare le prove saranno al centro delle domande dei pm, che hanno firmato la richiesta di misura cautelare in carcere. Il provvedimento del gip Paola della Monica dovrebbe essergli notificato questa mattina. «E' vero le ho buttato dell'alcol addosso per spaventarla. Ma poi le fiamme sono partite per sbaglio quando mi sono acceso una sigaretta», aveva raccontato Paduano domenica notte, qualche minuto prima che scattassero le manette e i genitori si precipitassero in Questura a salutarlo. «Non prendo farmaci, né droghe - ha dichiarato - Sono solo un ossessivo». In casa, nella tasca di una borsa per computer, gli agenti della Mobile, hanno recuperato 50 grammi di hashish.