Delitto del lago di Bracciano, condanna confermata: 14 anni all'ex fidanzato di Federica

Delitto del lago di Bracciano, condanna confermata: 14 anni all'ex fidanzato di Federica
di Marina Mingarelli
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Martedì 12 Dicembre 2017, 08:10 - Ultimo aggiornamento: 13 Dicembre, 10:47

Omicidio di Federica Mangiapelo, respinto il ricorso in Cassazione. Il giudice relatore Vincenzo Siani ha confermato la condanna a 14 anni di pena già emessa in corte d'Appello per Marco Di Muro il cameriere 21enne di Formello, fidanzato della giovane.
Nel processo in Corte di Appello l'imputato aveva avuto una riduzione della pena. Quattro anni in meno rispetto al processo di primo grado dove era stato condannato con rito abbreviato a 18 anni di reclusione. La riduzione era stata motivata perché erano state accolte le attenuanti generiche. Federica Mangiapelo, la sedicenne originaria di Alatri, fu trovata morta la mattina successiva alla notte di Halloween del 2012 da un passante sulla spiaggia del lago di Bracciano, nei pressi di Anguillara Sabazia. Quella sera aveva detto ai genitori che sarebbe uscita con il suo Marco. Il padre e la madre di Federica non erano tranquilli. Marco, più grande di lei, era geloso, possessivo e i due litigavano spesso. Seppure a malincuore, però, avevano lasciato che la figlia uscisse con il suo fidanzatino. In fondo lei, che aveva soltanto 16 anni stava vivendo la sua prima storia d'amore. Ma quel senso di malessere e di agitazione - avrebbe raccontato in seguito il padre - non l'aveva abbandonato per tutta la sera, ma non poteva sapere che quella sarebbe stata l'ultima volta in cui avrebbe visto la figlia. La notizia della morte di Federica ha sconvolto anche la città di Alatri dove la ragazzina spesso si recava per andare a trovare i nonni.

LE INDAGINI
Sul cadavere non era stato trovato alcun segno di violenza. Il medico legale attribuì la morte a una miocardite. I genitori della ragazzina non hanno mai creduto a questa tesi, così hanno iniziato la loro battaglia legale. Il fidanzato, Marco Di Muro, riferì che quella sera Federica aveva deciso di tornarsene a casa a piedi perché avevano litigato. Ma il giovane non aveva fatto i conti con la telecamera di videosorveglianza di una stazione di carburante dalla quale venne fuori che il ragazzo si trovava ancora in strada in orari in cui diceva di essere già rientrato a casa. Altri elementi raccolti dagli investigatori, hanno incastrato il cameriere, tra questi la sabbia delle sponde del lago rinvenuta sotto le sue scarpe. Le perizie evidenziarono che Federica non era morta per cause naturali, ma qualcuno l'aveva fatta annegare tenendole la testa sotto l'acqua. Quel qualcuno era Marco Di Muro.
 

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